Addio a Gottardi, architetto a L'Avana

Martedì 22 Agosto 2017
Si è spento l'altroieri a L'Avana per effetto di una broncopolmonite Roberto Gottardi, considerato da molti l'architetto alla corte di Fidel Castro. Nato a Venezia il 30 gennaio 1927, laureato presso il suo Istituto superiore di architettura nel 1952 e influenzato dagli insegnamenti di Carlo Scarpa e Giuseppe Samonà, nel dicembre 1960 si era trasferito a Cuba da Caracas, su invito del collega Ricardo Porro, per contribuire alla realizzazione del Banco Obrero.
Con l'affermazione del regime castrista, insieme allo stesso Porro e a Vittorio Garatti, firmò progetti non meno importanti per la nuova Cuba. Come la Scuola nazionale delle arti, commissionatagli direttamente dal Líder Máximo.
«Fu sempre amico di Fidel Castro e difensore dei capisaldi della Rivoluzione cubana. Pur mantenendo verso il regime un certo spirito critico, specie negli ultimi tempi. A confermarlo, la decisione di conservare la cittadinanza italiana anziché acquisirne una nuova commenta il nipote Michele, già presidente dell'Ateneo Veneto Tutto il contrario dell'intellettuale-rivoluzionario senza se e senza ma. Anche se di Castro e della sua opera fu indubbiamente un estimatore convinto e sincero».
Dalla fine del 1960, Roberto Gottardi si divise tra Cuba e l'Italia, alternando un'apprezzata quanto intensa attività professionale agli incarichi presso la facoltà di Architettura dell'Università de L'Avana. Nel 2008, collaborò con le autorità locali per il restauro e il completamento della Scuola d'arte drammatica, rimasta ferma al 1965. Frequenti le sue trasferte a Venezia, città che gli era rimasta cara non solo per la presenza di parenti. Questo fino al 2013, quando per le condizioni di salute i medici gli sconsigliarono viaggi così impegnativi.
Vettor Maria Corsetti
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