Actv, lo sconto ai parenti costa un milione l'anno

Domenica 30 Aprile 2017
I familiari dei dipendenti Actv pagano l'abbonamento mensile scontato del 70% (fino a un massimo di 258 euro per dipendente), e i pensionati dell'Azienda girano dove gli pare con 23,24 euro l'anno per tuta la rete Actv, navigazione, urbano, extraurbano. Nemmeno un abbonamento mensile per una sola tratta costa così poco. Fatti due conti si tratta di oltre un milione di euro che potrebbero entrare nelle casse dell'Azienda e invece se ne vanno in agevolazioni: l'Actv ha circa 3 mila dipendenti, quindi sono almeno 9 mila parenti, anche se le stime parlano di un 35% di personale che approfitta effettivamente degli sconti; poi bisogna qualche migliaio di pensionati e il gioco è fatto.
E siccome dell'equità sociale la Giunta Brugnaro ha fatto una bandiera in campagna elettorale, l'assessore alla Mobilità Renato Boraso annuncia che chiederà ad Avm «di affrontare una volta per tutte la questione delle agevolazioni ai familiari e ai pensionati dell'Azienda del Trasporto pubblico. Ne ho già discusso con il direttore generale Giovanni Seno e ci siamo posti la domanda se siano da mantenere o da rivedere».
Agevolazioni che si aggiungono, dunque, ad altre migliaia di agevolazioni, alla faccia dei bilanci di Actv, ossia dei soldi della collettività.
«No, queste dei parenti e dei pensionati di Actv, sono le uniche a pesare sul bilancio e derivano da anacronistici accordi sindacali aziendali del passato, del 2001 e del 2004 - risponde l'assessore -. Le altre, quelle di cui ha parlato un'altra volta anche qualche giorno fa il presidente dell'Azienda Luca Scalabrin, non c'entrano nulla».
Sempre agevolazioni sono, però.
«Ma non pesano sul bilancio, derivano ex legis in quanto approvate con Regio Decreto e riguardano i dipendenti delle forze dell'ordine e altre categorie previste, appunto, dalla legge. Oltretutto non sono un mistero perché, dopo averle recentemente riesaminate per verificarne la congruità, le abbiamo tutte pubblicate sul sito istituzionale del Comune di Venezia alla pagina Trasparenza. Non certo quelle per familiari e pensionati di Actv».
Il presidente Scalabrin ha detto che la legge «talvolta è sbagliata» e che ci sono tante esenzioni «non sempre giustificate, che creano buchi in bilancio» e impediscono di dare un aiuto a chi ne avrebbe bisogno, come ad esempio i volontari di Emergency che debbono raggiungere la sede della Giudecca o i ragazzi residenti in altri comuni e ospiti di case alloggio a Venezia, che sono costretti a pagare il biglietto turistico di 7 euro e 30 centesimi.
«Ogni esigenza si può esaminare ed è giusto farlo. Ma ribadisco che gli unici favori fatti sono a dipendenti e pensionati, e quindi il presidente Actv farebbe bene a guardare in casa propria - conclude l'assessore alla Mobilità -. Quanto alle voci previste per legge, che oltretutto sono imposte in tutta Italia e non solo a Venezia, non vi sono mai state agevolazioni particolari, se non in accordo con il Comune di Venezia, da questo autorizzate, mai impattanti i bilanci e quasi sempre con un carattere di temporaneità».
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