A zonzo per musei e gallerie Caroli e i fine settimana d'arte

Giovedì 17 Maggio 2018
A zonzo per musei e gallerie Caroli e i fine settimana d'arte
IL LIBRO
Il testo è un piacevole dialogo tra un'allieva appassionata d'arte e il professore che le suggerisce di percorrere tutto il paese per conoscere dal vivo L'arte italiana in quindici weekend e mezzo. E' questo il curioso titolo dell'ultimo libro (Mondadori pag 278, Euro 28,90) di Flavio Caroli (Ravenna 1945), notissimo critico e storico dell'arte, che contiene in effetti quindici intense ma comprensibili lezioni di storia dell'arte italiana dal Quattrocento ai nostri giorni. Ricche di curiosità inedite e citazioni colte disseminate in tutti i musei che vengono consigliati di visitare all'allieva.
LE CAPITALI DELL'ARTE
Sono le grandi città dell'arte ad avere il peso maggiore ma ugualmente interessanti appaiono i piccoli centri, con una speciale predilezione dell'autore, scoprendo ad esempio a Recanati, dove l'artista è morto in miseria, la spaventata Madonna dell'Annunciazione di Lorenzo Lotto. Nel weekend a Napoli Caroli ci fa scoprire nel Museo di Capodimonte l'intensità caravaggesca di un artista poco noto come Battistello Caracciolo, ma raccomanda soprattutto, con un pizzico di malizia, di vedere le straordinarie pitture erotiche provenienti da Pompei ed Ercolano nel Museo Nazionale. È il grande Magnasco che bisogna vedere a Genova la quale, essendo stata una capitale europea, ospita anche pittori stranieri come Rubens. Nel weekend a Milano, da dove parte il lungo viaggio, l'allieva manca di vedere il Cenacolo di Leonardo, senza rimpianti, dice il professore, perché quella visita prevede una particolare preparazione per capire la differenza tra la pittura lombarda, la natura, e quella fiorentina, che invece pone al centro l'uomo.
VENEZIA PADOVA E TREVISO
Venezia, per la ricchezza della sua pittura, richiede almeno due weekend iniziando dalla Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini alle Gallerie dell'Accademia per capire la novità della sua pittura tonale. E porla a confronto con la Pietà al Museo Correr di Antonello da Messina, l'artista che ha fatto conoscere in Italia la pittura ad olio. E con La tempesta del Giorgione, la prima opera dipinta definita paesaggio, e naturalmente la maestosa Assunta del Tiziano ai Frari. Dopo questo fine settimana, dice il professore all'allieva, «sarà esausta come dopo un pomeriggio d'amore». Anche se non si è accennato al grande Tintoretto perché se ne parla nel weekend successivo dedicato a Padova. Dove a Maser si potranno vedere gli affreschi di Veronese, tornando a Venezia per apprezzare il grande ciclo dei dipinti di Tintoretto alla Scuola Grande di San Rocco.
TRA ROMA E LA TOSCANA
Anche a Roma viene dedicato un doppio fine settimana per ammirare la potenza visionaria di Michelangelo nella Cappella Sistina e il vertiginoso viaggio verso il male del divino Raffaello, entrambi attivi nel Cinquecento, mentre nel secolo successivo si registra l'irruente arrivo del realismo di Caravaggio, ad esempio nella sua Vocazione di San Matteo a San Luigi dei Francesi. Il soggiorno a Firenze viene spezzato da due escursioni a Volterra e in particolare ad Arezzo per ammirare la concitata visione della Leggenda della Croce di Piero della Francesca. . Il mistero del mezzo weekend viene svelato alla fine quando il professore invita la sua allieva a visitare il Museo dell'Arte Povera al Castello di Rivoli dove sono conservate opere del XX secolo di artisti quali Paolini e Merz, Boetti e Pistoletto. Nomi che, assieme alle precedenti citazioni di Morandi a Bologna, Vedova a Venezia e Alberto Burri a Città di Castello, riaffermano la straordinaria continuità della storia dell'arte.
Enzo Di Martino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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