A Venezia sbarca Slow Food

Lunedì 16 Aprile 2018
A Venezia sbarca Slow Food
IL CIBO
Torna anche quest'anno lo Slow Food Day, la giornata dedicata a celebrare i principi fondativi dell'associazione nata 32 anni fa da Carlo Petrini: 1. Sostenere i prodotti locali e i produttori che con passione li rendono disponibili per le nostre tavole; 2. Promuovere l'educazione al cibo secondo la stagionalità dei prodotti, per favorire la biodiversità; 3. Combattere lo spreco alimentare; 4. Sviluppare una più equa distribuzione delle ricchezze che la terra ci offre.
Anche la condotta Slow Food di Venezia, come sempre, sarà in prima fila (sabato 21, dalle 9 alle 13, nel cuore della pescheria di Rialto) per difendere non solo i principi dell'Associazione e il tema della giornata (quest'anno dedicata alle farine) ma anche, nella circostanza, la stessa immagine della città, troppo spesso deturpata da isolati episodi di scarsa correttezza a danno non solo dei consumatori, ma anche della stragrande maggioranza degli operatori, corretti e rispettosi.
L'APPUNTAMENTO
Così, l'appuntamento annuale vedrà uniti gli alunni delle scuole primarie (in particolare per il progetto sugli ulivi di Venezia), i negozi alimentari di vicinato, i ristoratori, le enoteche, le pasticcerie, che con la loro attività sostengono in città questi principi. Un gruppo compatto anche in difesa - nell'occasione - di una comunità del cibo e del lavoro che sembra diventata facile bersaglio sul quale ci si diverte a sparare ad ogni occasione ma che non vuole arrendersi. Ed ecco che lo Slow Food Day può anche essere il giorno in cui riaccendere l'orgoglio veneziano attraverso la divulgazione di una lunga lista di insegne - sempre aggiornabile - dove qualità e correttezza sono la base dell'impresa, un elenco talmente corposo (fra centro e isole almeno 200 indicazioni) da sfatare il pregiudizio con nomi e fatti, esercizi suggeriti dai veneziani stessi che li frequentano e possono testimoniare ogni giorno il livello dell'offerta, la correttezza degli esercenti, il loro rispetto per i clienti, i prodotti e i fornitori. E forse, chissà, i primi passi di un nuovo movimento per la salvaguardia del nome della città.
I LOCALI
Dal bacaro al ristorante stellato, dal grande albergo all'enoteca, dalla trattoria al locale storico, dal pasticcere al gelataio fino al take away, dai grandi nomi alle piccole realtà - fra l'altro spesso gestite da giovani residenti -: chi cerca la qualità a Venezia non avrebbe che l'imbarazzo della scelta, se solo avesse voglia e tempo di informarsi, chiedere, sfogliare una guida, cercare un consiglio giusto.
Lo testimonia, da una parte il primato delle stelle Michelin (ben sette locali stellati in un territorio così piccolo sono quasi un record), dall'altra quello dei locali storici (dei quali, fra ristoranti e alberghi, Venezia detiene il primato) ma, ancora di più, la ristorazione alla portata di tutti, il caffè fatto bene, il croissant fragrante appena uscito dal laboratorio, i formaggi e gli affettati di eccellenza dell'alimentarista appassionato, la frittura da portare a casa o da passeggio per uno street food tutto veneziano. Qualche esempio alla rinfusa?I paninetti di Al Mercà, le delizie da asporto di Acqua & Mais, le meraviglie di Cibo e Pantagruelica, gli originali cicchetti di Vino Vero, i tramezzini di Estro, l'entusiasmo dei Nevodi, la frutta e verdura di Santin o della Barca di San Barnaba, il pane di Majer o di insegne storiche come Baldin, Crosera, Volpe, Semenzato, i formaggi di Prosciutto e Parmigiano, i lievitati di Pierino Chiusso o quelli di Pitteri, solo per citarne alcuni a memoria. Per poi spostarsi nelle isole, al Lido o a Pellestrina o nella Laguna Nord: non c'è un angolo dove non si nasconda almeno un piccolo tesoro di bontà, storia e passione.
Claudio De Min
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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