A Rovigo tutto il mondo è una giostra

Venerdì 22 Marzo 2019
A Rovigo tutto il mondo è una giostra
LA RASSEGNA
In un attimo è come tornare bambini, rivivere le emozioni di un tempo perduto, riassaporare una speciale dimensione della memoria che parla dell'infanzia, o che ha invece il sapore della maturità, alla ricerca di un momento di svago dove provare forti emozioni, consapevoli e certi del tempo che passa, un po' meno del nostro destino. Si intitola Giostre. Storia, Immagini, Giochi ed è la nuova mostra di Palazzo Roverella, a Rovigo. A proporla (da domani al 30 giugno 2019) è la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo insieme al Comune di Rovigo e all'Accademia dei Concordi, curatrice Roberta Valtorta, con la collaborazione di Mario Finazzi per il percorso riservato alla pittura. L'esposizione si avvale della collaborazione del Museo Storico della Giostra e dello Spettacolo Popolare di Bergantino (Rovigo), comune che ha visto nascere negli anni Venti, la prima giostra ad aerei, complice l'inventiva di due meccanici di biciclette.
I MAESTRI DELLA FOTOGRAFIA
In mostra, immagini di giostre grandi e piccole, raffigurate soprattutto in scatti fotografici, in bianco e nero e a colori, ma anche attraverso quadri, opere grafiche più recenti ottenute rielaborando foto digitali. Preziosi i numerosi giocattoli, modellini di giostre, organetti grandi e piccoli, fino ai carillon. Presenti anche pezzi di antiche giostre: organi con tanto di colonne tortili e personaggi che suonano campanellini e con incorporate schede perforate con cui ascoltare vecchie canzoni; cavalli di legno che sembrano pronti a danzare, lucidi e colorati, uno addirittura ritrovato nelle campagne ungheresi. La fotografie sono oltre 60, appartenenti ai più importanti artisti dall'Ottocento a oggi. Tra questi, le immagini ottocentesche di Celestino Degoix e di Arnoux; quella della Parigi dell'inizio del Novecento di Eugène Atget (con la foto documentarista) e dei Frères Seeberger; gli scatti degli anni Quaranta-Sessanta di Henri Cartier Bresson (dove le scene, gli sguardi, i vestiti da festa, nastri tra i capelli e cappotti dai bottoni dorati documentano la storia di un'epoca), Mario Cattaneo, Cesare Colombo, Bruce Davidson, Robert Doisneau, Eliot Erwitt, Izis, Mario Giacomelli, Paolo Monti, Willy Ronis, Lamberto Vitali, David Seymour; per l'epoca contemporanea, le immagini di Bruno Barbey, Gabriele Basilico, Olivo Barbieri, John Batho, René Burri, Stefano Cerio, Raymond Depardon, Luigi Ghirri, Paolo Gioli, Guido Guidi, Jitka Hanzlovà, Guy Le Querrec, Raffaela Mariniello, Bernard Plossu, Pietro Privitera, Francesco Radino, Ferdinando Scianna.
ATTORI E QUADRI
Non mancano le opere pittoriche, tra cui Valerio Berruti, Paolo Ventura, Giacomo Balla, Massimo Campigli, e i manifesti di fiere di paese e sagre popolari. Importante l'installazione dell'artista contemporanea Stephen Wilks Donkey Roundabout: una giostra dove scheletri di legno', simbolo dell'uomo povero, portano in spalla faticosamente asini di pezza afflosciati, animali simbolo del duro lavoro. Il tutto incastonato in ingranaggi che fanno girare in tondo i protagonisti, in cerca di fortuna, del proprio viaggio, di qualcosa di diverso. E il cortometraggio di Adriano Sforza Jodi delle giostre, vincitore del David di Donatello 2011, dove il bimbo protagonista mostra tutte le difficoltà a essere giostraio, sempre in posti diversi, incapace di creare legami con compagni di scuola e di mettere radici durature in un luogo. Sono sei le sezioni visitabili: Ricordo, Tempo, Macchina, In movimento e Società. Ricordo perché grazie ai colori, alle forme familiari di animali e mezzi di trasporto che girano in cerchio, la musica, la giostra esprime la sua straordinaria forza evocativa; Tempo perché come in un girotondo, la giostra ruota e trasporta in una dimensione immaginaria nella quale la vita prosegue sempre, senza inizio né fine; Macchina perché sospesa tra realtà e illusione, la giostra discende dall'altalena e dalla ruota; In movimento è per ricorrere l'effetto mosso per dimostrare come il tempo distrugge le forme: dietro la bellezza delle forme e la gioia dei colori, ogni cosa svanisce davanti ai nostri stessi occhi; Società come ritorno alle radici della storia della giostra, quando i cavalli, antichi animali da guerra, da torneo e da lavoro nei campi, assurgono a simbolo di combattimento e di fatica contadina.
Elisabetta Zanchetta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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