Fari puntati sulla partita di calcio tra Venezia e Parma sabato prossimo allo stadio Penzo, a Sant'Elena.
In centro storico è ancora vivido il ricordo della precedente competizione tra le due squadre il 29 gennaio scorso (finita in pareggio), ma soprattutto quello degli scontri violenti tra una cinquantina di tifosi in Strada Nuova prima della partita che avevano mandato all'ospedale alcuni sostenitori del Parma. Dodici ultras arancioneroverdi erano stati indagati e raggiunti dal daspo, il divieto di avvicinarsi agli impianti sportivi. Ma le tensioni tra le due tifoserie non sembrano finite, almeno sui social network. Alcuni sostenitori del Venezia stanno già utilizzando degli epiteti offensivi nei confronti degli avversari ospiti al Penzo, ad esempio infame e maiale. Post dai toni bellicosi, fortunatamente sporadici, che rischiano di infiammare la rete (e gli animi) a pochi giorni dalla sfida. Vecchie ruggini nei confronti della tifoseria gialloblù e qualche ultras veneziano non nasconde l'acredine, chiedendo in rete se i tifosi antagonisti avranno il coraggio di presentarsi. La Digos è al lavoro e sta monitorando i profili sui social network, i post, gli appuntamenti e gli spostamenti che anticiperanno e posticiperanno la partita.
I vecchi rancori rischiano di diventare pericolosi e le forze dell'ordine restano vigili e pronte ad intervenire. Facile immaginare che già in stazione Santa Lucia sabato pomeriggio si vedrà lo schieramento di agenti in tenuta antisommossa.
Il calcio di inizio è previsto per le 15 di sabato tra le due squadre, ma l'attenzione sarà concentrata fuori dallo stadio, tra calli e vie del centro storico lagunare. Domani in Prefettura si svolgerà un incontro del Cosp (Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica) per fare il punto della situazione. Sul tavolo, oltre alla partita Venezia-Parma, c'è anche la manifestazione del comitato No Grandi Navi che si terrà lo stesso giorno, sabato, e la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella venerdì pomeriggio. Un week-end impegnativo che vedrà impegnati anche i dispositivi di sicurezza per l'antiterrorismo.
© riproduzione riservata
In centro storico è ancora vivido il ricordo della precedente competizione tra le due squadre il 29 gennaio scorso (finita in pareggio), ma soprattutto quello degli scontri violenti tra una cinquantina di tifosi in Strada Nuova prima della partita che avevano mandato all'ospedale alcuni sostenitori del Parma. Dodici ultras arancioneroverdi erano stati indagati e raggiunti dal daspo, il divieto di avvicinarsi agli impianti sportivi. Ma le tensioni tra le due tifoserie non sembrano finite, almeno sui social network. Alcuni sostenitori del Venezia stanno già utilizzando degli epiteti offensivi nei confronti degli avversari ospiti al Penzo, ad esempio infame e maiale. Post dai toni bellicosi, fortunatamente sporadici, che rischiano di infiammare la rete (e gli animi) a pochi giorni dalla sfida. Vecchie ruggini nei confronti della tifoseria gialloblù e qualche ultras veneziano non nasconde l'acredine, chiedendo in rete se i tifosi antagonisti avranno il coraggio di presentarsi. La Digos è al lavoro e sta monitorando i profili sui social network, i post, gli appuntamenti e gli spostamenti che anticiperanno e posticiperanno la partita.
I vecchi rancori rischiano di diventare pericolosi e le forze dell'ordine restano vigili e pronte ad intervenire. Facile immaginare che già in stazione Santa Lucia sabato pomeriggio si vedrà lo schieramento di agenti in tenuta antisommossa.
Il calcio di inizio è previsto per le 15 di sabato tra le due squadre, ma l'attenzione sarà concentrata fuori dallo stadio, tra calli e vie del centro storico lagunare. Domani in Prefettura si svolgerà un incontro del Cosp (Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica) per fare il punto della situazione. Sul tavolo, oltre alla partita Venezia-Parma, c'è anche la manifestazione del comitato No Grandi Navi che si terrà lo stesso giorno, sabato, e la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella venerdì pomeriggio. Un week-end impegnativo che vedrà impegnati anche i dispositivi di sicurezza per l'antiterrorismo.
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