Vaccini in gravidanza, la polemica non fa presa

Lunedì 22 Ottobre 2018
SALUTE
UDINE Il ministero della Salute ha emanato la circolare per la promozione della salute femminile in età fertile, in previsione e durante la gravidanza. L'obiettivo è la protezione della donna e del nascituro da alcune specifiche malattie attraverso i giusti vaccini. In Friuli la risposta c'è come conferma il direttore della clinica di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Udine, Angelo Cagnacci. «In generale le donne devono fare più attenzione se devono andare incontro a una gravidanza spiega e durante le visite noi generalmente eseguiamo un test per alcune malattie e in generale le donne sono favorevoli alla vaccinazione. La maggior parte delle donne gravide aggiunge è già coperta. Noi le consigliamo e la maggior parte si sottopone ai vaccini. La polemica sui vaccini non ha intaccato questa fascia di popolazione, soprattutto se si considera che in alcuni casi certe malattie possono essere mortali per i neonati. Le infezioni che possono dare complicanze in gravidanza e causare danni al bambino sono principalmente morbillo, rosolia, paritote e varicella», afferma Cagnacci precisando che le vaccinazioni fatte prima di una gravidanza si somministrano con virus attenuati. «La gravidanza comporta una situazione di immunodepressione e se una donna non è già protetta con i vaccini è più facile che venga infettata. In questo caso sottolinea le malattie possono causare aborti o malformazioni nel feto, tanto che nei casi di varicella si consiglia l'interruzione volontaria di gravidanza». Anche i vaccini per pertosse e influenza sono raccomandati: «Riducono il rischio che s'infetti il bimbo alla nascita e somministrati nell'ultimo trimestre di gravidanza consentono di trasmettere anticorpi al feto. Queste malattierisultano più gravi nei bambini rispetto agli adulti». L'uso delle vaccinazioni deve tenere in considerazione anche specifiche esigenze. Tra le condizioni più comuni che possono beneficiare delle vaccinazioni c'è, sicuramente, la gravidanza, come sottolineato anche nel Pnpv (Piano nazionale prevenzione vaccinale) 2017-2019. Si parte dalle vaccinazioni in età fertile contro morbillo, parotite, rosolia, varicella e papilloma virus. Di grande importanza è anche il richiamo decennale della vaccinazione contro difterite, tetano e pertosse. Quanto alla varicella, se contratta nell'immediato periodo pre-parto, il rischio, oltre che per il nascituro, può essere molto grave anche per la madre. Poiché sia il vaccino della varicella è controindicato in gravidanza, è necessario che, al momento dell'inizio della gravidanza, la donna sia vaccinata regolarmente da almeno un mese. Altro nemico delle donne in dolce attesa è il morbillo che continua a circolare in quanto le coperture vaccinali non hanno ancora raggiunto la soglia raccomandata del 95% e per l'accumulo negli anni di soggetti suscettibili, oggi adulti. Se contratto in gravidanza è associato ad un maggior rischio di complicanze (in particolare polmonite) e mortalità materne rispetto all'atteso. Alcuni studi hanno, inoltre, riscontrato un rischio aumentato di aborto spontaneo, morte intrauterina, parto pretermine. La rosolia, invece, è solitamente una patologia benigna che presenta raramente complicanze ma diventa pericolosa durante la gravidanza, soprattutto se la madre contrae l'infezione nel primo trimestre: infatti, più precoce è l'infezione, maggiore è il rischio di danno embrio-fetale (intorno al 90%).
Li.Za.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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