Vaccini fra luci e ombre in Friuli «Manca una strategia condivisa»

Mercoledì 23 Gennaio 2019
SANITÀ
UDINE Friuli Venezia Giulia regione virtuosa nell'offerta dei vaccini, ma tra aziende sanitarie è un puzzle di soluzioni operative e manca una strategia vaccinale condivisa da tutti. È lo spaccato del primo Rapporto dell'Osservatorio strategie vaccinali, il rapporto di RareLab e Crea Sanità che rileva lo stato dell'arte dei modelli organizzativi nel settore. Il Fvg è tra le regioni promosse in merito all'offerta vaccinale, in quanto oltre a quella inserita fra i livelli essenziali di assistenza (lea) l'offerta è stata ampliata con altre vaccinazioni in relazione a specifiche esigenze locali. Ma il rapporto evidenzia modelli organizzativi differenti da un dipartimento di prevenzione all'altro, sia in ambito pediatrico, sia per l'adulto e l'anziano, per quanto riguarda i sistemi di attuazione del Piano nazionale per la prevenzione vaccinale 2017-2019 (Pnv). L'Osservatorio ha realizzato un sondaggio indirizzato a tutti i direttori dei dipartimenti di prevenzione e in regione hanno risposto due rappresentanti dei dipartimenti. Quanto alle vaccinazioni in età pediatrica ed evolutiva già sull'esistenza di una commissione regionale vaccini, le risposte sono discordanti: solo uno ne dichiara l'esistenza. Anche in merito alla gratuità delle vaccinazioni gli atteggiamenti differiscono: in uno dei due la gratuità riguarda solo le vaccinazioni previste dal Pnv, nell'altro invece è estesa anche ad altri vaccini. Proseguono visioni diverse anche per l'estensione dei vaccini ad altre coorti di utenza e sulla partecipazione in co-payment per alcuni tipi di vaccini. La responsabilità organizzativa per un rispondente è affidata al dipartimento di prevenzione, mentre per l'altro fino al sesto anno di età è del distretto e poi del dipartimento. C'è discordanza anche sulle modalità di consegna dei vaccini, infatti per uno vi sono molteplici punti di smistamento, mentre per l'altro la consegna avviene direttamente all'ambulatorio. Anche per le vaccinazioni nell'adulto e nell'anziano, le risposte non sono univoche e solo uno dei due rispondenti, ad esempio, dichiara che il diritto alla gratuità per le vaccinazioni previste nel Pnv non decade per gli anni successivi a quelli dell'offerta attiva. Tutti d'accordo, invece, sul coinvolgimento dei medici di medicina generale per la somministrazione di questi vaccini. La loro partecipazione è obbligatoria e viene riconosciuta ad ogni medico di base una remunerazione per singola prestazione oltre ad incentivi economici legati al raggiungimento di determinati obiettivi di copertura vaccinale. Restano discordi i due rispondenti relativamente alla chiamata attiva da parte dei medici di famiglia: solo uno dichiara che viene fatta.
Li.Za.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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