Una donna su quattro ammette «Sono stata vittima di violenza»

Giovedì 12 Ottobre 2017
L'INIZIATIVA
UDINE A quattro anni dalla sua nascita in Italia, per la prima volta in Friuli Venezia Giulia ha preso il via il progetto Viola che vede scendere in campo i medici di base contro la violenza sulle donne. Il progetto, che ha l'obiettivo è intercettare i casi di disagio e violenza, è iniziato in Friuli con la somministrazione di questionari anonimi alle donne maggiorenni in 6 ambulatori medici. Su 440 questionari distribuiti, sono state 112, pari al 25%, le donne che hanno risposto positivamente alla domanda, confessando di essere state vittima di qualche forma di violenza nel corso della loro esistenza. Soltanto il 30% di loro ha raccontato la violenza al proprio medico di base. A rendere noti i risultati è stata la dottoressa Clara Ricci, referente per il Fvg del progetto nazionale Viola della Società italiana di medicina generale.
I DATI
Per quanto riguarda il tipo di violenza, nel 38% dei casi si è trattato di più tipi di violenza (fisica, psicologica, sessuale, economica); nel 79% psicologica, nel 17% sessuale, nel 16% economica. Nella maggior parte dei casi, il 721%, non si è trattato di un solo episodio, ma di più episodi ripetuti commessi nel 30% dei casi dall'ex partner, nel 25% da un familiare; nel 23% dal partner attuale; nel 30% da un'altra persona; nel 13% dei questionari positivi la donna ha barrato la casella di più autori della violenza. Inoltre, il 48% delle donne che ha segnalato questi episodi ha fatto uso di farmaci contro depressione, ansia, insonnia e il 13% ha dichiarato di trovarsi in un cattivo stato di salute. «I dati sono in linea con quelli dell'Istat precisa Ricci ma se riusciamo a intercettare le donne vittime di violenza, considerando che la maggior parte ha subìto episodi ripetuti, potremmo spezzare questa catena di violenza».
LA FORMAZIONE
Nasce così il primo corso di formazione ai medici di base. «Fino ad ora spiega Ricci - a occuparsi della patologia della violenza erano i Pronto soccorso, ginecologia, psichiatria e ortopedia: adesso anche noi medici di medicina generale vogliamo e dobbiamo far parte di questa squadra». A questo scopo è dedicato il convegno in programma sabato a Udine che tocca in particolare le donne medico, sempre più esposte a gesti di violenza durante i turni notturni di guardia medica. A precedere questa giornata sarà domani il primo Memorial dedicato allo scomparso Luigi Conte, ex presidente dell'Ordine dei medici di Udine. L'evento vedrà riuniti i vertici della Federazione nazionale dei medici, il fondatore e direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, Silvio Garattini, il direttore generale dell'Azienda sanitaria integrata di Udine, Mauro Delendi. Tema centrale del convegno sarà la sicurezza dei processi clinici, l'appropriatezza delle cure, oltre alla garanzia di sicurezza e responsabilità dell'atto medico. «Parlare di sovra-diagnosi e appropriatezza spiega il presidente Omceo Udine, Maurizio Rocco significa affrontare anche la sicurezza delle cure sia per il medico sia per il paziente oltre alla responsabilità e autonomia del medico nelle sue decisioni». Argomenti per i quali si era battuto Luigi Conte anche in veste di segretario generale della Federazione nazionale degli Ordini dei medici a Roma, al punto che le sue riflessioni sono confluite nella legge Gelli-Bianco sulla colpa medica, «avere oggi una legge sulla responsabilità medica sottolinea Delendi - in parte si deve anche a Conte». E in apertura del memorial sarà proprio il senatore Bianco a illustrare la norma nel ricordo del collega e amico Conte.
Lisa Zancaner
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