Udine est, profugo minaccia di ferirsi e fa resistenza Finisce in manette

Domenica 24 Giugno 2018
LA STORIA
UDINE Sosteneva che qualcuno gli avrebbe sottratto il cellulare il giorno precedente. Lo pretendeva indietro e per questo minacciava che nel caso non glielo avessero restituito avrebbe compiuto gesti autolesionisti.
A rafforzare i suoi propositi in mano impugnava un lungo coltello da cucina. Erano circa le 15 di venerdì pomeriggio quando un cittadino pachistano di 28 anni, richiedente asilo, ospite della Caserma Cavarzerani, il centro di accoglienza di via Cividale nel capoluogo friulano, ha dato in escandescenze. I volontari della Croce Rossa del comitato di Udine, che gestisce il centro, e un medico all'interno della struttura hanno tentato di calmarlo e tranquillizzarlo. Ma l'uomo non ne voleva sapere.
Tanto che, trovando il cancello d'ingresso della struttura chiuso, ha scavalcato il muro di recinzione e si è portato sulla strada, lungo via Cividale, sempre impugnando il coltello, noncurante del traffico veicolare che circolava sulla strada anche in quel momento. Una richiesta di intervento è subito stata indirizzata alla Polizia di Stato, giunta sul posto in pochi istanti con una pattuglia della Squadra Volante, diretta dal commissario capo Francesco Leo.
L'uomo non accennava a tranquillizzarsi neppure di fronte ai poliziotti, brandendo sempre in mano il coltello. Solo dopo aver utilizzato il capsicum, lo spray al peperoncino, gli agenti sono riusciti a calmarlo e immobilizzarlo nel mezzo della circolazione stradale, fortunatamente senza conseguenze né per gli automobilisti in transito, né per l'incolumità sia degli agenti che dello stesso straniero.
L'uomo è finito quindi arrestato con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Gli è stata contestata anche una violazione per il porto del coltello.
e.v.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci