Studenti sentinelle del rumore sismico a Gemona

Venerdì 13 Ottobre 2017
LA STORIA
GEMONA Una scuola, due professoresse, un centinaio di ragazzi e 23 Comuni
Sono questi gli ingredienti di un progetto assai ambizioso che nasce a Gemona del Friuli, nel 1976, suo malgrado, capitale del terremoto, oggi capitale della prevenzione, a partire dai banchi di scuola.
Sono infatti gli allievi dell'Isis Magrini Marchetti ad aver provveduto a un'indagine sismologica a tappeto che ha misurato sul campo il cosiddetto rumore sismico ambientale, cioè le lievi vibrazioni normalmente presenti nel suolo, per capire come un particolare terreno reagirà in caso di terremoto, ossia se amplifica o meno le onde sismiche.
Fondamentale è stato il contributo dell'Ogs: l'Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale ha prestato sia la supervisione dell'esperta Carla Barnaba del Centro di Ricerche sismologiche (Crs) che ha sede nel capoluogo friulano, sia le stazioni sismiche mobili che sono servite ai rilievi effettuati nel corso della ricerca.
Affiancati dalla sismologa e dalle insegnanti, gli allievi dell'istituto hanno eseguito i rilevamenti nel proprio comune di residenza
Sono stati così studiati i dati di Gemona del Friuli, Ampezzo, Artegna, Buja, Forgaria nel Friuli, Magnano in Riviera, Majano, Moggio Udinese, Montenars, Nimis, Osoppo, Paluzza, Pontebba, Reana del Rojale, Resia, San Daniele del Friuli, Sutrio, Tarcento, Tolmezzo, Trasaghis, Treppo Grande, Tricesimo e Venzone. Le misure (in tutto 153) sono state effettuate nei pressi dei plessi scolastici di ciascun comune.
Lo scopo dell'iniziativa messa in atto dai ragazzi era soprattutto quello di rendere consapevoli gli allievi dell'istituto gemonese del fatto che vivono in un territorio ad elevata sismicità e che la convivenza col fenomeno terremoto è possibile solo attraverso una forte cultura della prevenzione.
Alla fine, inoltre, la portata educativa del progetto ne ha determinato la pubblicazione sotto l'egida del ministero dell'Istruzione, università e ricerca, che lo ha inserito tra le Iniziative di promozione della cultura tecnico-scientifica finanziate con una specifica posta su un capitolo nazionale.
Ciò ha permesso alla scuola di dotarsi di una stazione sismica mobile (per proseguire con ricerche di questo tipo) e di una stazione sismica permanente, che consentirà di inserire l'istituto Magrini Marchetti di Gemona nella rete di monitoraggio sismometrico del nordest Italia.
Inoltre è stata finanziata la pubblicazione della ricerca.
A trasformarla in volume è stato l'editore Gaspari: il frutto di questo lavoro sarà presentato domani mattina alle 11.30 proprio nell'aula magna del Magrini Marchetti.
Il volume prende il nome dal progetto Press40 - Prevenzione sismica nella scuola a 40 anni dal terremoto del Friuli. Resoconto di un'esperienza sismologica.
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