Strage di Dacca, la vedova di Rossi incontra ancora il Capo dello Stato

Martedì 14 Novembre 2017
Strage di Dacca, la vedova di Rossi incontra ancora il Capo dello Stato
LA CITTÀ
UDINE Dentro, un lungo applauso caloroso, fuori invece un'accoglienza piuttosto tiepida. Ieri a Udine è stato il giorno di Sergio Mattarella, ma i friulani non si sono scomposti. Il Presidente della Repubblica, d'altronde, ha fatto un ingresso fulmineo: alle 10.40, il corteo delle auto è salito fino all'accesso principale del Teatro dove ad attendere la massima carica dello Stato c'era il comitato d'onore.
DACCA
All'interno del teatro, invece, il Capo dello Stato, prima di avviarsi in platea, ha voluto stringere la mano a Stefania Collavin, vedova di Cristian Rossi, l'imprenditore originario di Reana del Rojale vittima nel 2016 della strage di Dacca, assieme al friulano Marco Tondat e altri sette connazionali. «Il presidente Mattarella mi aveva ricevuta in un incontro al Quirinale lo scorso luglio assieme agli altri parenti di vittime del terrorismo. Oggi ha tenuto a incontrarmi nuovamente, chiedendo notizie delle mie due figlie», ha raccontato Collavin che ha anche consegnato a Mattarella una lettera in cui lo ha aggiornato in merito ai problemi legati ai risarcimenti per le vittime di terrorismo. Nessun bagno di folla per Mattarella all'esterno dell'edificio, invece: pochi i cittadini presenti, complici forse il clima gelido e le imponenti misure di sicurezza che hanno comunque tenuto lontano dall'area del teatro gli sparuti spettatori. Come le due signore udinesi che volevano salire all'ingresso del teatro, ma sono state gentilmente invitate dalle forze dell'ordine a fermarsi sul marciapiede dell'altro lato di via Caneva: «Pazienza hanno detto -, ci faceva piacere vederlo, abbiamo fiducia e rispetto per lui, è il nostro Presidente». Si è fermato anche Ottis Tsague Diffo, studente al primo anno di Biotecnologie dell'Università di Udine, arrivato dal Camerun due mesi fa, che ha atteso due ore per vedere anche l'uscita del Presidente: «Dovevo entrare, ma purtroppo sono arrivato tardi ha raccontato -, mi sarebbe piaciuto vederlo, ma almeno l'ho guardato da lontano».
CITTADINI
«Volevo dirgli Mandi Sergio come ho fatto l'anno scorso ha spiegato un signore, anche lui stoppato dalle forze dell'ordine -, ma non mi hanno fatto passare. Hanno paura che possa accadere qualcosa, ma i friulani non sono così, sono brave persone». Dopo aver fatto la spesa al supermercato, anche la signora Cristina ha atteso per un po' nella speranza di vedere Mattarella: «È più che altro per curiosità ha raccontato -. È un Presidente valido, che considero ottimo. È' un piacere averlo qui: sono orgogliosa dell'Università e che Mattarella sia venuto in occasione dei suoi 40 anni». Il Presidente si è fermato a Udine fino alla conclusione della cerimonia e a mezzogiorno, accompagnato dal rettore è uscito dal Teatro da un accesso laterale. Imponenti, il dispiegamento di forze dell'ordine e le misure di sicurezza messe in atto, ma non sono stati segnalati grossi problemi di viabilità: oltre a cestini e cassonetti dei rifiuti sigillati, infatti, erano stati istituiti divieti di sosta temporanei lungo via Caneva (dove neanche i pedoni potevano transitare sul marciapiede lato teatro), via Trento, una parte di viale Trieste (di fronte al teatro) e nel park del Teatrone stesso (dove però qualcuno, arrivato presto la mattina, è riuscito comunque a posteggiare) che hanno causato qualche brontolio. Il traffico, invece, è stato bloccato solo lungo le strade percorse dal corteo presidenziale, per il tempo strettamente necessario al suo passaggio. Una quarantina i vigili urbani impegnati.
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci