Stato-Regione, Cecotti verso la regia

Mercoledì 20 Giugno 2018
Stato-Regione, Cecotti verso la regia
IL COLPO DI TEATRO
TRIESTE Sergio Cecotti presidente della Commissione paritetica Stato-Regione Friuli Venezia Giulia. È l'opzione più probabile e assai ben vista dall'Amministrazione Fedriga per il vertice dell'organismo tecnico-politico chiamato a definire le delicate e dirimenti partite fra Roma e Trieste.
CAVALLO DI RAZZA
Il professore di fisica teorica alla Sissa, esponente politico di gran razza stimato e talvolta temuto per i suoi lucidi giudizi trancianti, non ha preso alcuna posizione in campagna elettorale: né con il Centrodestra a trazione leghista né contro. Massimiliano Fedriga, poi eletto presidente a furor di popolo, gli aveva manifestato stima ma al tempo stesso lo aveva criticato per essersi isolato politicamente, andando a capitanare il nuovo Patto per l'autonomia senza sottoscrivere alleanze di sorta.
Ma il rispetto per una delle migliori stature politiche del Friuli Venezia Giulia fa sempre la differenza. Già presidente del Fvg, già due volte sindaco di Udine e sempre innamorato del gioco politico non meno che della fisica, il Professore si spartisce fra lezioni ed esami alla Scuola di studi avanzati nella quale è docente ordinario e l'accademia statunitense, dov'è, ormai tradizionalmente, apprezzato ospite in cattedra.
Certo, il suo Patto per l'autonomia non ha impressionato al battesimo del fuoco il 4 marzo, con il voto per il Parlamento. E non ha sconvolto gli esiti elettorali regionali del 29 aprile, dove tuttavia il Patto è riuscito a mandare due consiglieri in piazza Oberdan.
AUTONOMIA BENE SUPREMO
Tuttavia ha affermato un principio: esserci per proporre e combattere in favore dell'autonomia. Ma attenzione: il più autentico salto di qualità nell'azione politica di Cecotti e del Patto è stato il non comodo passaggio dall'autonomismo friulanista all'autonomia speciale del Friuli Venezia Giulia, inglobando in una molteplice unità la più profonda ricchezza di questa regione: il suo policentrismo pluri-identitario e pluri-linguistico.
Nella corsa elettorale Cecotti, consapevole di non avere alcuna possibilità di essere eletto in Consiglio regionale, si è candidato presidente per promuovere il neonato movimento politico e per denunciare il progressivo e quasi inesorabile scivolamento del Fvg nei bassifondi delle classifiche d'Italia e financo dell'Ocse. Dirimente, sopra ogni cosa, l'urgenza di negoziare condizioni meno umilianti nei rapporti finanziari con lo Stato, le cui nuove regole - la compartecipazione al 59% di un ampio ventaglio di tributi - rendono piuttosto imponderabili le entrate effettive di Mamma Regione, a cominciare da quest'anno.
SPIRITO LIBERO
Massimiliano Fedriga, con la probabile indicazione di Sergio Cecotti, persegue senz'altro la prospettiva di una parziale desistenza del Patto per l'autonomia in Consiglio, ma questi in fondo sono dettagli. Il vero scopo è piazzare un gigante a capotavola di un negoziato che condurrà alla devoluzione della gestione scolastica e fors'anche delle Camere di commercio e delle Soprintendenze ai beni culturali, con le adeguate contropartite finanziarie.
Certo che una figura come Cecotti non risponde ad alcuna logica di partito e non accetta obbedienze a feudatari o satrapi di turno. Proprio per questa sua assoluta libertà di spirito appare l'uomo ideale. E se qualcuno profetizzava che la presidenza della Commissione paritetica dovesse essere appannaggio dell'ex senatore friulano Ferruccio Saro, ascoltato consigliere del giovane presidente della Regione, dovrà rimanere deluso: dal suo fortino di Martignacco Saro ha già chiarito di non essere interessato.
Maurizio Bait
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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