SFURIATA
UDINE Ha iniziato a suonare con insistenza il campanello dell'appartamento

Mercoledì 23 Maggio 2018
SFURIATA
UDINE Ha iniziato a suonare con insistenza il campanello dell'appartamento di un condominio nella zona Est della città. Voleva che il figlio della padrona di casa scendesse in strada. Ma quando la donna gli ha risposto che non c'era ha cominciato a insultare e minacciare, anche di morte, sia lei che il figlio. Poi è entrato nell'androne condominiale, si è presentato sul pianerottolo e ha sfondato la porta d'ingresso dell'appartamento, probabilmente a pugni e spallate. Era circa l'una della scorsa notte quando l'uomo, 47 anni, residente a Udine, ha dato corso alla sfuriata, prima di venire arrestato dalla Polizia di Stato di Udine, con le accuse di violazione di domicilio e porto di arma bianca. Quando gli agenti della Squadra Volante sono intervenuti sul posto per bloccarlo, infatti, l'uomo teneva in mano un lungo coltello. Non è chiaro perché l'uomo, già noto alle forze dell'ordine, si sia presentato a tarda notte al citofono dell'appartamento di madre e figlio, che abitano nel suo stesso quartiere. Secondo quanto finora ricostruito dalla Polizia di Stato, il 47enne avrebbe suonato il campanello e chiesto che il figlio della signora scendesse in strada, intimandole che, se non fosse sceso sarebbe salito lui. Frasi condite da insulti e minacce, anche di morte, rivolte all'indirizzo di madre e figlio. Poi avrebbe raggiunto la porta d'ingresso dell'appartamento e l'avrebbe scardinata, introducendosi all'interno come una furia e portandosi faccia a faccia con la signora terrorizzata. Solo dopo essersi reso conto che, effettivamente, il figlio non era in casa, l'uomo si sarebbe deciso a ridiscendere in cortile, per aspettarlo al suo ritorno. È stato però sorpreso dalla Polizia di Stato, che lo ha arrestato, dopo averlo invitato a deporre il lungo coltello affilato e appuntito che teneva in mano. L'uomo non ha opposto resistenza ai poliziotti, ma anche alla loro presenza ha continuato a inveire e a rivolgere frasi minacciose nei confronti della signora e di suo figlio che, chiamato dalla madre, era nel frattempo rientrato a casa. I due non hanno voluto sporgere denuncia nei confronti dell'uomo. Il 47enne è stato condotto in carcere, in attesa dell'udienza di convalida davanti al Gip del Tribunale di Udine. Del fatto è stata informata la Procura, con il pm di turno Elena Torresin.
Elena Viotto
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