Se ne va a 80 anni la supernonna, comunità etiope in lutto

Mercoledì 19 Settembre 2018
LA STORIA
UDINE La storia, e la vita, l'hanno resa una pioniera: ha vissuto la campagna bellica fascista nel suo Paese, è stata una delle prime etiopi ad arrivare in Italia e ha formato una delle prime coppie miste, quando ancora queste unioni non erano certo viste di buon occhio. Il destino l'ha portata a Cervignano del Friuli, dove ha vissuto con la sua famiglia fino alla fine. E' scomparsa pochi giorni fa, a 80 anni, Fetien Behre Berrù la regina etiope del Friuli, la più anziana della sua comunità in regione. Behre Berrù era nata a Macallè, nel 1938, penultima di quattro fratelli; la sua madrina di battesimo pare sia stata addirittura la cugina di Hailé Selassié, ultimo negus di Etiopia. Sposatasi giovanissima, ha avuto una figlia, ma è rimasta presto vedova. E la sua vita si è incrociata con quella di un italiano: nel post-fascismo, infatti, ha conosciuto Biagio Cristiano, classe 1898, napoletano precedentemente giunto per la Campagna d'Etiopia, con cui ha avuto cinque figli.
Hanno vissuto in quel Paese fino alla deposizione di Selassié nel 1974, cui è seguita l'espulsione degli italiani e di tutti coloro che ebbero a che fare con le campagne coloniali. Ecco allora la decisione di trasferirsi in Italia, in una Napoli non certo facile per le nuove famiglie miste. Qualche anno dopo, nel 1980, Fetien Behre Berrù si è trasferita in Friuli, a Cervignano, dove ha fatto crescere ed ha educato sei figli e i nipoti e dove ha deciso di fermarsi anche in vecchiaia, per amore della sua famiglia, senza però mai dimenticare le sue origini e la sua terra, in cui spesso tornava per brevi periodi.
E lì, in quella cittadina della Bassa, è spirata, lasciando un grande vuoto nella sua comunità che l'ha amata come un saldo punto di riferimento, lei che nella vita ha attraversato la Storia mantenendo sempre la sua umanità nonostante le difficoltà. «Tutti noi hanno detto i membri della comunità etiope friulana -, piangiamo quella che è stata una vera e propria donna di cuore; non solo, una pioniera dell'integrazione, essendo stata una delle prime donne a vivere a cavallo di molte epoche e luoghi, passando dall'Etiopia imperiale, alla Napoli degli anni Settanta fino al Friuli del boom economico e alle incertezze valoriali dei giorni nostri. Sempre curiosa e attenta alle novità sociali e tecnologiche, ma altresì legata ai valori, resta una vera e propria mamma Fetien, un punto di riferimento per chiunque avesse bisogno di un consiglio, di una parola di conforto, di un'indicazione sulla strada da seguire o di una semplice carezza».
Secondo le parole della famiglia, Fetien Behre Berrù ha saputo affrontare la guerra e la conseguente necessità di adattarsi alle mutazioni sociali: «Aveva un immenso bagaglio culturale e valoriale che ha adattato, senza stravolgerlo, alla nuova realtà, con un atteggiamento che chi l'ha conosciuta non stenterebbe a definire regale, nella genuina semplicità con cui ha creato un vero e proprio codice etico fatto di umanità, educazione, moralità e profondo rispetto per il prossimo». Adesso, Fetien se n'è andata e, come dice un proverbio africano, quando muore un anziano è come se bruciasse una biblioteca. E lei, in eredità, ha lasciato una filosofia di vita: Non pensare male e vai avanti.
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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