Scuola, il paradosso del Distretto

Mercoledì 23 Maggio 2018
Scuola, il paradosso del Distretto
IL CASO
UDINE (ucor) Il settore, dopo anni di crisi e una profonda ristrutturazione è in forte ripresa (anche grazie all'export), le aziende tempestano la scuola di San Giovanni al Natisone di chiamate alla ricerca di studenti da assumere, ma l'istituto fa fatica a trovare allievi.
Il settore è quello del legno, la scuola in questione è l'Isis Malignani, o meglio la sua sezione di San Giovanni al Natisone che era un fiore all'occhiello nello sfornare artigiani del legno. E che adesso, adeguandosi alle richieste del mercato e forte di laboratori modernissimi e attrezzature di primo livello, prepara studenti in grado di utilizzare centri di produzione a controllo numerico, di usare Cam-Cad, di progettare in 3-D (senza trascurare lo studio della lingua inglese) con un occhio di riguardo anche al design, tanto da aver partecipato in questi anni con successo a diversi concorsi tra scuole. Eppure - e qui sta il paradosso - non trova allievi, tanto che il prossimo anno scolastico non riuscirà a formare la classe prima.
LA TENDENZA
«È una tendenza che si registra da anni - riconosce il dirigente scolastico del Malignani, Andrea Carletti - e almeno da quattro anni stiamo cercando di invertirla con tanto lavoro. Non siamo gli unici a registrare questo fenomeno: anche un istituto di Tolmezzo presenta la nostra stessa situazione e questo nonostante in Carnia ci sia una lunga e forte tradizione nella lavorazione del legno e nella fabbricazione di mobili artigianali. Da parte nostra abbiamo provveduto a fare iniziative come la Settimana del design, convegni a Villa De Brandis, anche con l'appoggio del Comune di San Giovanni.».
Ma il trend non è cambiato. Il problema - secondo Carletti - è soprattutto sociologico: «Purtroppo ci sono ancora molti pregiudizi nei confronti delle scuole professionali. Molte famiglie preferiscono iscrivere i propri figli ai licei oppure che frequentino le superiori a Udine. Eppure qui - prosegue il preside del Malignani - abbiamo un laboratorio fantastico, macchinari all'avanguardia e personale qualificato e San Giovanni al Natisone è la sede più appropriata per una scuola di questo tipo», trovandosi nel cuore del Distretto della sedia. Le ragioni «dell'abbassamento dell'interesse delle famiglie nei confronti di questa scuola - sottolinea ancora - nascono da altre considerazioni, cioè che il lavoro manuale non è più prestigioso».
IL CLUSTER
Un'analisi sposata anche dal Cluster del Legno-Arredo, che raggruppa i due distretti produttivi del Friuli, quello di Manzano e quello del Livenza. «Purtroppo non siamo ancora riusciti a comunicare in modo corretto che lavorare oggi nel settore manifatturiero non è lo stesso degli Anni 80 - esordisce Carlo Piemonte, direttore del Cluster Arredo -. Oggi i tecnici del settore devono saper trovare soluzioni, migliorare i sistemi di produzione, imparare a lavorare materiali diversi, avere nozioni di design, gestire macchinari complessi. Quello che dobbiamo riuscire a fare - ed è un lavoro a medio-lungo termine, ne siamo tutti consapevoli - è riuscire a ricolllegare il sistema delle imprese con la formazione e comunicare al meglio le prospettive non solo in termini occupazionali, ma anche di realizzazione personale, che questi indirizzi offrono».
LA TAPPEZZERIA
Un esempio recentissimo è dato proprio dall'«Sos tappezzieri» lanciato dal Cluster: anche in questo caso non se ne trovano. «Abbiamo attivato tutti i canali, organizzato il corso con l'Enaip, coinvolto la Regione e adesso stiamo ricevendo le candidature. In una fascia d'età un po' più alta rispetto a quella di chi deve fare una scelta dopo le scuole medie, ma il segnale c'è».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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