Scuola coranica e nuova moschea arrivano in Consiglio

Martedì 20 Febbraio 2018
MANIAGO
Leonardo Esposito, capogruppo del gruppo consiliare di minoranza Semplicemente noi, nei giorni scorsi ha presentato un ordine del giorno che sarà posto in approvazione nella prossima seduta delle assise municipali. Il documento esprime totale dissenso nei confronti della ventilata apertura di una nuova moschea a Maniago: quella esistente sorge in zona industriale e non è facilmente accessibile a chi non dispone di un'auto. Partendo dalla discussione sul luogo di culto, il rappresentante della Destra maniaghese vuole allargare il discorso a quanto accaduto nella scuola domestica di arabo, per sollecitare chiarezza da parte dell'esecutivo. Dai banchi della minoranza si evidenzia, infatti, come il sindaco fosse al corrente dell'accaduto da oltre due mesi, ma non abbia ravvisato la necessità di convocare una riunione riservata dei capigruppo per renderli edotti degli sviluppi. Il tutto sebbene, già il 2 gennaio, avesse pubblicato all'albo pretorio l'ordinanza con cui si chiudeva la scuola. Quanto alla moschea, da Semplicemente noi si è voluto evidenziare la necessità del rispetto delle norme che regolano questo tipo di attività: «È necessario - aggiunge il gruppo consiliare - che il Comune vigili perché non si può improvvisare una moschea in centro, per andare incontro alle esigenze di mobilità di chi professa la religione islamica, e nel contempo si creano disagi agli abitanti di Sud Ferrovia». Di più: secondo i rappresentanti del gruppo di opposizione è importante che si tratti di una moschea vera e propria - come luogo di culto deve essere sempre accessibile anche alle forze dell'ordine - e non di un centro culturale privato, al cui interno si può accedere al contrario solo con mandato del Tribunale o specifiche esigenze legate al sospetto che si consumino reati. Sarebbe una modalità per eludere la legislazione vigente», sottolineano i consiglieri. «Facciamo appello ai maniaghesi - hanno concluso - affinché ci sia la massima partecipazione alla seduta in cui si svolgerà la discussione: inutile lamentarsi senza far sentire la propria voce nell'organo sovrano per la città, come il Consiglio comunale, troppo spesso frequentato solo dagli addetti ai lavori».
L.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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