SCONTRO E MISTERI
TAVAGNACCO C'è un fermo di polizia giudiziaria per omicidio

Domenica 10 Dicembre 2017
SCONTRO E MISTERI
TAVAGNACCO C'è un fermo di polizia giudiziaria per omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga per il tremendo incidente verificatosi all'alba di domenica scorsa sulla Pontebbana, a Tavagnacco, a seguito del quale è rimasto ucciso un 25enne di Udine, Lorenzo Spizzo, deceduto dopo un'agonia di tre giorni all'ospedale Santa Maria della Misericordia, dov'era stato accolto in codice rosso e trasferito subito nel reparto di Terapia intensiva.
Il provvedimento di fermo è stato eseguito nella notte di ieri dai carabinieri nei confronti di un uomo che vive in provincia di Udine e che ha ammesso le sue responsabilità. Adesso è ai domiciliari. Il magistrato che sta seguendo il caso, il pubblico ministero Annunziata Puglia, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari la convalida del fermo. Erano stati i carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Udine, comandata dal maggiore Alberto Granà, a giungere sul luogo dello schianto insieme all'equipe medica e ai vigili del fuoco, per rilevare l'incidente. Ed erano stati sempre i militari dell'Arma ad avviare l'indagine, coordinati dalla Procura friulana, per fare chiarezza sulla dinamica del sinistro e sulle eventuali responsabilità dei conducenti.
Nella sua drammaticità, con cinque ragazzi feriti, tra cui uno in condizioni critiche, Spizzo, poi deceduto, l'incidente era parso subito poco chiaro. Nello scontro erano rimasti coinvolti due veicoli: una Bmw e una Fiat Punto. Su quest'ultima viaggiavano i cinque ragazzi. Tutti erano stati portati d'urgenza in pronto soccorso dal personale medico di tre ambulanze, giunte sul posto insieme a un'automedica. Sulla Bmw, invece, non c'era nessuno. Ed è su questo che hanno subito lavorato gli inquirenti. Dov'era finito il conducente del mezzo incidentato? Mentre la Bmw veniva messa in sicurezza dai pompieri e poi posta sotto sequestro, dopo qualche ora all'ospedale di Udine si erano presentate autonomamente due persone, per farsi medicare. È emerso a quel punto che si trattava delle persone a bordo della Bmw, indagate quindi per omissione di soccorso: entrambe residenti in provincia di Gorizia, dopo lo schianto non hanno chiamato i soccorsi e si sono allontanate dal luogo dell'incidente. Poi, nei giorni successivi, con la morte del giovane Lorenzo, la situazione si è aggravata sotto il profilo delle responsabilità penali.
Adesso diventa omicidio stradale; i carabinieri cercano di ricostruire per quanto possibile la dinamica, ma non è facile perché mancano testimoni. A tutt'oggi il quadro non è chiaro: di certo c'è il provvedimento di fermo di un uomo che, negli immediati frangenti del sinistro, non era stato trovato né identificato. Assistito dal suo legale è stato sentito nelle ultime ore e ha ammesso le sue responsabilità, fornendo la sua versione dei fatti. Ma ci sono ancora molti aspetti da chiarire: quante persone c'erano sulla Bmw? C'era un'altra auto? Su questi aspetti Procura e carabinieri mantengono il massimo riserbo.
Paola Treppo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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