Salute, la spesa comincia dal dentista

Lunedì 18 Dicembre 2017
Salute, la spesa comincia dal dentista
RAPPORTO
UDINE Negli ultimi anni l'aspettativa di vita è aumentata, diverse patologie sono trattabili e non più mortali, ma tutto questo non è esente da costi. Vivere più a lungo non significa invecchiare in salute e sono molti anche in Friuli Venezia Giulia gli anziani che necessitano di cure sanitarie o lunghe degenze negli ospedali. Rsa e hospice sono sempre pieni.
Secondo i dati del Nuovo sistema informativo sanitario - Nsis, aggiornati al 9 maggio 2017 e riportati dal Ministero della Salute, la spesa corrente a carico del Sistema sanitario ha subito nel 2016 un aumento dell'1,1% rispetto al 2015, diversamente a quanto era emerso nel 2015 in cui i livelli di spesa si erano mantenuti stabili rispetto all'anno precedente con una variazione percentuale dello 0,3%.
LA SPESA REGIONALE
Nel 2016 il tasso di crescita della spesa sanitaria pubblica corrente pro-capite è di poco superiore al tasso di crescita della spesa complessiva (+1,1%). Questa differenza si spiega attraverso la dinamica della crescita della popolazione che è diminuita nell'ultimo anno. Il dato presenta notevoli differenze tra le regioni. In Fvg la spesa pubblica sanitaria è passata da 730 euro del 1990 a 1.241 nel 2000 fino ad arrivare ai 1.997 del 2016 con un'incidenza sul Pil regionale del 6,65%.
IL DISAVANZO
Il Fvg è tra le otto regioni con disavanzo sanitario e, nello specifico, si attesta a 15milioni di euro. Il disavanzo viene coperto con le entrate fiscali: Irpef, Irap e bollo auto. In Fvg l'addizionale Irpef è quella applicata nella maggior parte delle regioni che hanno adottato un'aliquota progressiva a 0,70 fino ai 15mila euro e 1,23 oltre i 15mila euro. Un secondo insieme di misure di copertura dei disavanzi è rappresentato dalle compartecipazioni alla spesa sanitaria, ovvero ticket sul pronto soccorso, specialistica e farmaceutica.
Riguardo alle compartecipazioni sulla specialistica ambulatoriale, la normativa nazionale prevede un ticket massimo sulle prestazioni pari a 36,15 euro e una quota fissa di 10 euro (superticket). Ogni Regione può applicare o non applicare autonomamente il superticket. Il Fvg fa parte delle 8 regioni che lo applicano, mentre un gruppo di altre 6 regioni, tra cui il vicino Veneto, lo applica in base al reddito. Piemonte e Lombardia lo applicano, invece, in base al costo della prestazione erogata. Seguono la Provincia autonoma di Trento che lo blocca a 3 euro, la Valle D'Aosta che lo applica nella misura di 10 euro per ricette superiori ai 20 euro e infine Basilicata e Provincia autonoma di Bolzano che non lo applicano.
La buona notizia in regione è che non viene applicato alcun ticket in quota fissa regionale per la compartecipazioni alla spesa farmaceutica.
LA SPESA DELLE FAMIGLIE
A livello regionale si notano differenze rilevanti nella spesa sanitaria privata pro capite. Questa classifica, però, non va letta negativamente in rapporto al sistema pubblico, bensì sottende un legame positivo della spesa sanitaria delle famiglie, sia con il reddito sia con la qualità dell'offerta pubblica. Nelle primissime posizioni si trovano, infatti, regioni a più alto reddito come la Lombardia, il Veneto e l'Emilia-Romagna, che difficilmente potrebbero essere considerate nel contesto nazionale come le peggiori per i servizi sanitari offerti.
I DENTI SU TUTTO
In Friuli Venezia Giulia la spesa delle famiglie è pari a 593 euro all'anno, leggermente superiore alla media nazionale di 560 euro. Scomponendo il dato, si nota che a incidere in modo sostanziale sulla spesa complessiva è la quota destinata al dentista che in regione pesa per 183 euro. Dunque in Fvg il 30% della spesa sanitaria delle famiglie è destinata alla cura dei denti, una voce di spesa per cui la Regione ha introdotto l'odontoiatria sociale allo scopo di andare incontro alle tante famiglie che, oltre a farmaci e diverse prestazioni sanitarie, non si possono permettere nemmeno il dentista.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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