Risparmiatori, appello al Governo

Martedì 24 Aprile 2018
Risparmiatori, appello al Governo
L'INCONTRO
UDINE «Il Governo emani al più presto il Regolamento per rendere operativo il Fondo statale di ristoro per gli azionisti colpiti da danno ingiusto. Può farlo anche il Governo in carica per gli affari correnti». Più in generale, «serve un impegno politico per implementare quel Fondo, poiché sono necessari più finanziamenti per rispondere agli azionisti colpiti». Sono i due appelli-input lanciati ieri sera da Federconsumatori a Udine nel corso dell'assemblea - con due convocazioni per il gran numero di partecipanti dei risparmiatori delle banche venete che hanno chiuso i battenti, mettendo in difficoltà migliaia di risparmiatori che attendono un risarcimento. Un appuntamento promosso da Federconsumatori la realtà alla quale «si sono rivolti circa 3.500 risparmiatori in regione, all'incirca il 90% di coloro che si sono affidati a qualche associazione per ristabilire i loro diritti», ricorda il presidente della sezione di Udine Wanni Ferrari che ha voluto fare il punto sulle prospettive. Che non sono rosee al momento: in sintesi, infatti, tutto appare ancora lento e la soddisfazione dei risparmiatori ha tempi ancora incerti, stando al punto fatto ieri.
I TRE CANALI
Sono tre i canali attivati per un'azione risarcitoria. Il primo è quello relativo alla richiesta di ammissione del proprio credito alla liquidazione coatta amministrativa. «Si tratta di una procedura fallimentare spiega Ferrari e i creditori saranno soddisfatti a seconda delle categorie. I primi ad aver soddisfazione saranno i creditori privilegiati, cioè uno solo, lo Stato. Potrà rifarsi fino a 10 miliardi ricorda l'esperto di Federconsumatori -, solo se poi resteranno altri soldi potranno entrare in campo altri creditori». Una possibilità che Ferrari considera «molto remota, se non inesistente». Il secondo canale per cercare di avere un risarcimento è quello della costituzione di parte civile nei processi penali nei confronti degli amministratori degli istituti di credito. Secondo Federconsumatori si tratta di una strada «poco produttiva, se non inutile, perché i loro patrimoni sono enormemente inferiori alle richieste di risarcimento. Secondo i nostri calcoli aggiunge le vendite giudiziali dei beni arrivano a circa 250 milioni a fronte di richieste per 4 miliardi, sommando i risparmiatori di entrambe gli istituti». Inoltre, il valore dei beni «è teorico, poiché si tratta della cifra attuale, ma i tempi dei processi fino alla Cassazione sono lunghissimi. Alla fine, si potrebbero avere a disposizione al massimo 50-60 milioni». Il terzo percorso per cercare di ottenere ciò che si è perso è rappresentato dalla richiesta di accedere al Fondo statale, istituito con un emendamento del 23 dicembre 2017 alla legge di Bilancio 2018, al quale possono accedere anche gli azionisti che aveva accettato l'offerta di transazione rinunciando a muovere causa alle banche.
CRITICITÀ
Anche su questo canale pesano, però, diverse criticità. «Innanzitutto è pensato per gli azionisti sia delle banche venete, circa 200mila, sia per quelli delle casse di risparmio dell'Italia centrale andate in dissesto nel 2016, si tratta perciò di una platea molto vasta». In secondo luogo, i fondi messi a disposizione ammontano a 100 milioni, spalmati su 4 anni, dal 2018 al 2021. È evidente che «l'importo è irrisorio e che sono necessarie nuove risorse». Per l'accesso a questo Fondo, inoltre, secondo Federconsumatori serve un chiarimento da parte del Governo: allo stato, infatti, si prevede che si possa accedervi o con sentenza di un giudice o con pronuncia di un arbitro («formula che preferiamo perché meno onerosa», afferma Ferrari), già individuato nell'Autorità nazionale anticorruzione. Ciò che serve chiarire, conclude Federconsumatori, «è la possibilità di accedere al Fondo con la sentenza che arriverà per chi si è mosso chiedendo l'ammissione del proprio credito alla liquidazione coatta amministrativa. Se così non fosse, si investono fondi per causa inutilmente».
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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