Referendum, Villa Vicentina decide sulle nozze

Martedì 26 Settembre 2017
IL CASO
VILLA VICENTINA Spetterà al consiglio comunale di Villa Vicentina dirimere la questione relativa al tentato matrimonio con Fiumicello dopo il responso del referendum consultivo tenutosi domenica che ha visto esprimersi in maniera opposta le due comunità della Bassa friulana. Alla consultazione ha partecipato il 44,99 per cento degli aventi diritto. Lo scrutino delle schede protrattosi fino a tarda notte ha visto 987 sì e 672 no a Fiumicello, mentre sono stati 366 i sì e 405 i no a Villa Vicentina. Complessivamente i pro-fusione sono maggioranza (55,68% a 44,32%) ma cosa succederà ora? Si profila la stessa situazione verificatasi nel novembre scorso a Gemona e Montenars, quando nel comune più grande i favorevoli all'aggregazione furono la stragrande maggioranza, ma nel paesino più piccolo le volontà furono ribaltate, portando ad archiviare il percorso di fusione. La legge specifica che il referendum ha natura meramente consultiva e quindi la Regione potrebbe andare avanti comunque a celebrare le nozze, entro 60 giorni, con un disegno di legge sull'istituzione del nuovo Comune. Dal sindaco di Villa Vicentina, però arriva la presa di coscienza alla luce del voto: «Dobbiamo tenere conto dei 405 voti contrari alla proposta di fusione (39 in più rispetto a quelli favorevoli) rileva Gianni Rizzatti . Dopo essermi confrontato con la mia giunta, abbiamo deciso di portare l'esito referendario in consiglio (che si terrà venerdì) in modo che tutti gli eletti possano esprimersi sull'opportunità di far applicare la legge regionale in base alla quale il sì complessivo del referendum porti alla fusione tra i due enti locali. In quell'occasione ognuno con coscienza sceglierà cosa fare». A commentare l'esito delle urne Giuseppe Sibau, consigliere regionale di Ar: «Non sempre il pesce grande mangia quello piccolo. Votando no alla fusione, Villa Vicentina respinge il tentativo di fagocitazione da parte di Fiumicello». Sibau invita «la politica a rispettare la volontà popolare. Il verdetto delle urne è chiaro: la fusione con Fiumicello è indigesta per Villa, e sarebbe grave che qualcuno tentasse un colpo di mano che costituirebbe un attacco alla democrazia».
David Zanirato
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