Profughi, bando milionario annullato

Venerdì 17 Novembre 2017
IL CASO
UDINE Annullato d'ufficio in sede di autotutela dalla Prefettura il bando di gara da 10,856 milioni di euro per il centro di accoglienza dei profughi nelle ex caserme Cavarzerani e Friuli di Udine. Una decisione assunta, come spiega il Prefetto Vittorio Zappalorto «dopo il parere dell'Avvocatura di Stato». Zappalorto spera di riuscire a pubblicare un nuovo bando «entro fine anno». Ma, a quanto spiega il Prefetto, potrebbe avere numeri diversi, sia per la base d'asta, sia per la durata (non più 25 mesi), sia per la ricettività massima (potrebbero essere meno di 550 posti). Come si ricorderà, la procedura era stata sospesa per trenta giorni con una nota ufficiale del Prefetto del 27 ottobre, a pochi giorni dalla scadenza, proprio in attesa del parere chiesto all'Avvocatura, dopo alcune richieste di chiarimenti «pervenute da parte di soggetti interessati - così si leggeva nella nota sul portale della Prefettura - e meritevoli di approfondimento».
IL PREFETTO
«Sulla base del parere dell'Avvocatura - chiarisce ora il Prefetto - abbiamo annullato il bando. Dovremo rifarlo rivedendo la base d'asta per il primo lotto. Questo bando era il primo in Italia con le nuove regole dettate da Cantone e le linee guida dell'Anticorruzione e individuare subito al primo colpo la soglia giusta era un po' un terno al lotto. La procedura prevede quattro lotti, non uno, e ogni lotto ha una sua base d'asta. A livello nazionale, il ministero non ha dato riferimenti per la base d'asta dei singoli lotti. Le maggiori difficoltà sono soprattutto per il primo, sulla fornitura di servizi alla persona e la gestione del centro di accoglienza». Un lotto corposo, per cui il primo bando, ora annullato, prevedeva 3,976 milioni di euro a base d'asta (Iva esclusa), un importo - si leggeva sull'avviso - rapportato al numero di posti presunto ipotizzato (550) per il periodo presunto del contratto (dal 1. dicembre 2017 al 31 dicembre 2019), per un costo giornaliero per ciascun profugo di 9,50 euro Iva esclusa. «Alcuni soggetti, potenzialmente interessati, che erano venuti a vedere la caserma - spiega Zappalorto - avevano fatto presente che, secondo loro, la base d'asta era troppo bassa, in sostanza che con 9,50 euro al giorno a migrante non ci stavano dentro. Ci era anche arrivato un ricorso al Tar, prima ancora di chiudere la gara». Così la procedura era stata sospesa. «L'Avvocatura ci ha detto che, con questi prezzi, ci potrebbero essere società che non riescono a pagare i salari minimi ai dipendenti e allora ha suggerito, a scopo precauzionale, per evitare contenziosi, di ritirare il bando e alzare la base d'asta. La prudenza e il principio di cautela vogliono che in questi casi l'amministrazione riveda il suo operato per evitare ricorsi, che poi potrebbero bloccare la procedura», sottolinea. Quindi, la gara ora è stata annullata.
NUMERI
«La rifaremo. Dobbiamo rivedere la base d'asta del primo lotto, mentre per gli altri non erano stati segnalati problemi. Alzando la base d'asta, dovremo rivedere anche il numero di posti: per forza di cose, la capienza massima dovrà essere abbassata. Inoltre, probabilmente dovremo diminuire anche la durata: non faremo un bando per 25 mesi ma per meno, forse un anno». Quanti posti per profughi ci saranno allora nelle due caserme? «Non abbiamo fatto i conti ancora. Bisognerà calcolare i posti sulla base del nuovo importo. Penso comunque sotto i 350», ipotizza Zappalorto.
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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