Più povertà nei paesi ma è la città a soffrire

Sabato 18 Novembre 2017
IL QUADRO
UDINE La povertà è più diffusa nei piccoli centri, ma più grave in città. Stando al Rapporto Povertà Caritas 2017, frutto della collaborazione tra le quattro Caritas diocesane (di Concordia-Pordenone, Gorizia, Udine e Trieste) e la Regione Fvg, infatti, per quanto la povertà e i processi di impoverimento siano simili, in città c'è una concentrazione maggiore di persone in grave emarginazione e povertà assoluta.
I NUMERI
I dati, presentati ieri, si basano su un campione di 500 utenti dei centri di ascolto delle città capoluogo e 487 di quelli extraurbani: nel primo, si registra il 27,4% di persone senza reddito, nel secondo solo il 14,8%; reddito insufficiente, invece, nel 34,2% del campione urbano e nel 66,3% di quello extraurbano: i problemi economici sono quindi maggiori nei paesi, ma è nelle città che la povertà è più intensa, «perché si legge nel report -, le città più grandi attirano chi è scivolato nella grave esclusione sociale, sia perché garantiscono un maggior anonimato, sia perché vi è più facile trovare ripari di fortuna e usufruire di servizi a bassa soglia, come le mense e i dormitori». I numeri che ritraggono il volto della povertà in Friuli Venezia Giulia sono stati illustrati ieri nella sede della Regione a Udine, in occasione di una serie di incontri organizzati dalla Chiesa friulana e che preludono alla 1° Giornata mondiale dei poveri istituita da Papa Francesco per il 19 novembre.
SOSTEGNO
Sempre ieri, è stata presentata anche una ricerca sulle persone che hanno beneficiato della misura attiva di sostegno al reddito, istituita dalla Regione: dal 2015, secondo i numeri dell'assessore regionale Maria Sandra Telesca, i nuclei beneficiari sono stati 18.800 (51mila persone), pari al 4,2% della popolazione, di cui 15.800 solo nel 2016 (43.022 persone tra cui 14.320 minori); a beneficiarne sono soprattutto gli italiani; i disoccupati rappresentano il 44,6% dei beneficiari, gli occupati il 34,6%, le casalinghe il 9,1% l'8,2% pensionati. Per quanto riguarda gli utenti dei servizi sociali dei Comuni, in questa legislatura sono passati da 52mila a 63mila. L'incremento nel 2016 è stato del 5,8%. Dal 2013 al 2017, i fondi per il settore sociale sono cresciuti ed è aumentato l'impegno volto al contrasto della povertà e all'inclusione socio-lavorativa: si è passati dai 13,4 milioni del 2013 agli oltre 76 nel biennio 2016 e 2017.
CARITAS
Per quanto riguarda i numeri presentati dalle Caritas regionali, stando all'Istat la povertà relativa in regione riguarda circa 58.355 famiglie, pari a 160mila individui (con un'incidenza del 10,4%, senza però considerare l'errore campionario). I centri di ascolto del Fvg (diocesani, foraniali e parrocchiali) nel 2016 hanno preso in carico 5.089 utenti, la maggioranza maschi (52%) e stranieri (soprattutto per quanto riguarda Udine e Pordenone dove superano il 70%, mentre, a Trieste e Gorizia, italiani e non hanno percentuali uguali). I 4 Centri diocesani registrano un calo di utenti rispetto al 2015: meno 111 accessi e, in particolare, meno 341 uomini stranieri; la maggior parte degli utenti, il 53,6%, ha minori a carico (di cui 37,35% in coppia e 16,25 un genitore), il 30,2% invece vive solo: Udine e Pordenone mostrano, però, una percentuale più alta di coppie con figli (rispettivamente il 38,8% e il 42,6%). Per quanto riguarda le fasce di età, la più colpita è quella tra i 41 e i 50 anni (25,5%), seguita dalla fascia 31-40 (22,7%), 51-60% (21%), da un 14,4% di utenti tra i 18 e i 30 anni e dall'11,7% di 61-70enni: più dell'83% dell'utenza è quindi in età lavorativa; anche in questo caso, Udine e Pordenone presentano delle disomogeneità con utenti mediamente più giovani, dovuti alla maggior presenza di stranieri.
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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