Pitina, chiave per il rilancio del territorio

Giovedì 12 Luglio 2018
Pitina, chiave per il rilancio del territorio
PRODOTTO IGP
UDINE Avviso a tutti i giramondo gourmet: la pitina si mangia solo nelle Valli Pordenonesi. Dopo aver ottenuto il sospirato e atteso riconoscimento dalla Commissione Europea di prodotto Igp (Indicazione geografica protetta), la pitina guarda avanti, ma è e rimane una produzione di nicchia che non deve avere traccia di prodotto industrializzato e destinato all'export, se non in modeste quantità, magari per la ristorazione.
«La pitina sostiene l'assessore regionale alle Risorse agricole e forestali, Stefano Zannier è il primo (e per ora l'unico) prodotto a denominazione protetta della Destra Tagliamento e con questo riconoscimento ha spazio per crescere, ma rimane un prodotto che caratterizza un territorio». Insomma, la pitina qui sta e qui rimane e può essere giocata anche come carta in chiave turistica con la sua attrattività di prodotto unico e inimitabile.
La sua crescita, comunque, è già iniziata da tempo e oggi il prodotto che costava 8 euro al chilogrammo, ne costa 30, i produttori sono 6 con 150 quintali di produzione complessiva (circa 100mila pitine) e un giro d'affari che si aggira sui 500mila euro. Sono numeri che possono apparire piccoli, ma sono comunque significativi nel contesto di un territorio che conta in tutto meno di 23mila residenti e per il quale anche un incremento occupazionale di una decina di unità ha un peso importante e sono anche «numeri che si possono raddoppiare in un paio d'anni dice Bepi Pucciarelli parlando a nome dell'Ati (Associazione temporanea d'impresa) che ha seguito la stesura del dossier iniziale e le successive revisioni , ma il problema è reperire la materia prima: pecore e capre. Serve dunque rafforzare la parte iniziale della filiera e oggi c'è anche un macello del Carso in corso di riconoscimento».
La materia prima della pitina è pure biosostenibile utilizzando animali a fine carriera che difficilmente si potrebbero impiegare per altri usi alimentari. Alla nuova piccola maestà dei salumi è dedicata anche una festa, in programma il 21 e 22 luglio a Tramonti di Sopra con incontri, laboratori, convegni, un'escursione guidata a Frasseneit alla scoperta dell'origine della pitina e soprattutto degustazione di piatti a base di pitina, dal frico ai blecs fino al curioso gelato alla pitina.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci