«Piano casa, così il Friuli riparte»

Lunedì 25 Marzo 2019
«Piano casa, così il Friuli riparte»
IL PROGETTO
UDINE I Comuni, con parere favorevole del Consiglio comunale, potranno consentire ampliamenti fino a 5mila metri quadrati anche in deroga alle previsioni esistenti alle aziende che intendono investire per mantenere i livelli occupazionali e della produzione. Si tratta di una delle previsioni qualificanti contenute nella proposta di legge leghista Misure urgenti per il recupero della competitività regionale che approderà in Aula mercoledì prossimo. Una sorta di Piano industria pensato per le aziende che vogliono investire: grazie al via libera dei Consigli comunali i tempi saranno molto più rapidi rispetto alle varianti urbanistiche.
PIANO CASA
Assieme al Piano Albergo, il Piano casa contenuto nel provvedimento «nasce con l'obiettivo di consentire la ripresa del mondo dell'edilizia attraverso misure introdotte in modo stabile per promuovere la riqualificazione degli immobili esistenti» spiega il capogruppo della Lega Mauro Bordin. Si prevede, infatti, un bonus premiale che consiste nel poter ampliare fino al 50% (prima era il 35%) la superficie utile dell'immobile che si vuole recuperare: vi sono degli incentivi ad hoc per sostenere i costi importanti della ristrutturazione. «Da un lato è utile soprattutto in caso di case vecchie e piccole aggiunge Bordin - affinché acquisiscano un maggior valore una volta messe sul mercato». Inoltre, chiunque decida di recuperare un immobile esistente (strappandolo dunque all'abbandono e all'incuria) non pagherà più gli oneri di concessione al Comune. Il capogruppo del Carroccio sottolinea: «Stop al consumo di suolo ed incentivi per ampliare, gli ampliamenti possono andare in deroga a quanto prevedono i piani regolatori. Deroga che però non opera nelle zone del centro storico a meno che non siano gli stessi Comuni a deciderlo». Un ruolo, dunque, più centrale quello assegnato ai sindaci che potranno inoltre stabilire nei piani regolatori l'aumento delle unità immobiliari (specie nelle località turistiche) e il relativo impatto sul territorio.
GLI ALBERGHI
Il piano alberghi consentirà invece ai titolari delle strutture ricettive e di ristorazione del Friuli Venezia Giulia di ampliarle fino al 40% (estendibile al 60% al massimo) in caso di efficientamento energetico maggiore. Chiarisce Bordin: «Una maggiore superficie potrebbe essere utilizzata per realizzare delle camere o un ristorante, così le realtà produttive potranno migliorare i servizi offerti al turista ma non solo». Dunque una puntura di spillo: «Gli attacchi ci lasciano perplessi, la presa di posizione di chi evidentemente non conosce le modifiche apportate al testo di legge ci sembra ingiustificata. Sia chiaro conclude Bordin - che la Lega non é disponibile a lasciare la nostra Regione ancorata al passato. La nostra posizione è quella di guardare avanti per il futuro delle famiglie. Dove c'è impresa c'è lavoro e siamo convinti che riqualificare ampliando significa migliorare la qualità e l'efficienza senza consumo del suolo e con investimenti sulle realtà già esistenti». Lungo è stato il percorso di ascolto e confronto con i Comuni e gli uffici tecnici nell'ambito del tavolo interistituzionale finalizzato alla riforma dell'edilizia regionale, promosso dall'assessore alle infrastrutture Graziano Pizzimenti. Sull'impianto legislativo non sono state rilevate particolari criticità: «Gli eventuali ampliamenti delle case puntualizza il relatore Lorenzo Tosolini sono previsti solo nelle zone residenziali e direzionali e importanti sono le semplificazioni per ridurre i tempi di approvazione».
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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