Piani per valorizzare le fontane e migliorare la vita nei quartieri

Domenica 19 Agosto 2018
Piani per valorizzare le fontane e migliorare la vita nei quartieri
L'OBIETTIVO
UDINE Fanno parte della storia della città, oggi decorative, un tempo necessarie: sono le fontane di Udine. Tra gli obiettivi dell'amministrazione comunale c'è quello di riportarle in vita. «La città deve avere più fontane - afferma il vicesindaco Loris Michelini e recuperare le opere caratteristiche di un tempo». Oggi se ne conoscono poche, da quella di piazza San Giacomo a quella di piazza Libertà, ma l'Archivio di Stato e la Biblioteca civica conservano la storia delle fontane di Udine e parte proprio da qui una ricerca condotta dagli studenti della facoltà di architettura di Udine che offre l'idea dell'importanza che le fontane avevano un tempo. Il lavoro, condotto da Alessia Angeli, Joshua Cesa, Paolo Peronio e Alessandro Senno prende in esame pozzi e fontane nel periodo II Napoleonico e Italiano. In 10 anni, tra il 1858 e il 1868 si contano ben 53 progetti di fontane. Risale al 4 agosto 1859, ad esempio, una richiesta nella quale l'ingegnere comunale scrive: «Nel punto 6 in confine con la strada che conduce a Borgo Ronchi torna opportuna la collocazione di una fontana pubblica a valvola, necessaria agli agi della popolazione di quei dintorni». Da ciò si può dedurre - spiegano gli studiosi - che il progetto complessivo sia quello di portare acqua potabile alla popolazione, in modo sistematico. La roggia, asse costituente della città di Udine stava diventando insufficiente ed eccessivamente inquinata». Così nel 1958 a Udine esistevano due fontane e una provvisoria, ma già avanzava il progetto per costruirne altre 50 attaccate ai muri di vari punti della città, oltre a quattro fontane monumentali.
LA STORIA
La storia ricorda la fontana di piazzale Chiavris, quella vicino al portone d'ingresso nel cortile del convento di Santa Chiara, le 4 fontane in Borgo Aquileia e le due in Borgo Pracchiuso, fino alla fontana fuori porta Grazzano e la fontana Antonini, costata, allora, 89,16 lire. Molto altro si sarebbe potuto conoscere delle fontane udinesi dall'archivio dell'Ufficio tecnico del Comune, che purtroppo è stato distrutto da un incendio durante il primo conflitto mondiale.
I QUARTIERI
Ritornando dalla storia all'attualità di Udine, oltre alle fontane, l'amministrazione si dà un'ulteriore priorità. «Nel 2019 in ogni quartiere andranno realizzati una strada e un marciapiede spiega Michelini entro ottobre di quest'anno predisporremo i mutui». Una volta ultimato questo iter sarà possibile indire le gare d'appalto e consegnare i lavori. Il tutto compatibilmente con il passaggio di alcune funzioni che transiteranno, in autunno, dall'Uti al Comune: polizia locale, recupero crediti e personale. «Riprenderemo queste funzioni assicura il vicesindaco e allo stesso tempo vedremo come si muoverà la Regione», passaggi delicati da gestire per evitare che si configuri un danno erariale. E particolarmente complesso è il passaggio del personale: «sono molti i dipendenti che usciranno dall'Unione territoriale intercomunale, rischiando di far mancare il personale in forze all'Uti».
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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