Percosse, minacce e violenza tifoso friulano denunciato

Venerdì 13 Ottobre 2017
IL CASO
UDINE Erano stati avvicinati da un gruppetto di tifosi dell'Udinese, o sedicenti tali. Erano stati provocati, prima apostrofati verbalmente e poi percossi, per futili motivi. C'è un indagato per l'episodio subito il 30 luglio da quattro giovani italiani che, da spettatori neutrali, avevano fatto ingresso alla Lavantall Arena di Wolfsburg in Austria per assistere all'amichevole precampionato tra l'Udinese e l'Hannover 96 organizzata dal club bianconero durante il ritiro estivo in Carinzia. Si tratta di un tifoso friulano, ultracinquantenne, che al termine delle indagini della Polizia di Stato di Udine è stato denunciato alla Procura per percosse, violenza privata e minacce. Per un anno gli è stato anche interdetto l'accesso agli stadi con un provvedimento di Daspo emesso dal Questore e notificatogli proprio in questi giorni. Le indagini, condotte dalla Squadra tifoserie della Digos di Udine, erano partite dopo la denuncia presentata dai quattro malcapitati. Al loro rientro in Italia i quattro giovani si erano fermati in Questura a Udine per segnalare l'accaduto. Avevano raccontato ai poliziotti di essere andati allo stadio per assistere all'incontro, sebbene non parteggiassero né per l'una né per l'altra squadra. Volevano semplicemente assistere alla gara di calcio tra i ragazzi di Delneri e la compagine tedesca, fresca di nuova promozione in Bundesliga dopo un anno nella serie cadetta. Ma mentre in campo andavano in scena i gol di Klaus e Perica che fissavano il punteggio dell'amichevole sull'1 a 1, sugli spalti i quattro malcapitati venivano avvicinati da un gruppetto di tre o quattro presunti supporters dell'Udinese. Infastiditi non si sa bene per quale motivo, che li avrebbero quindi presi di mira prima a parole e poi passando alle vie di fatto. Gli accertamenti ad ampio raggio condotti in questi mesi dalla Polizia di Stato friulana hanno consentito di identificare intanto uno dei sospetti aggressori che ora si trova nei guai con la giustizia e che per un anno dovrà dire addio alle partite di calcio, almeno dagli spalti. Le indagini sono ancora in corso per identificare gli altri componenti del gruppetto che, una volta individuati, potrebbero subire analoghe conseguenze.
e.v.
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