Per i restauri ora arrivano 600mila euro

Mercoledì 20 Marzo 2019
Per i restauri ora arrivano 600mila euro
L'INIZIATIVA
PORDENONE Seicentomila euro da destinare al recupero di beni storico-artistici e luoghi di aggregazione: torna il Bando Restauro 2019, lanciato dalla Fondazione Friuli con il contributo di Intesa Sanpaolo che lo scorso anno ha consentito di finanziare 60 progetti, dodici dei quali finalizzati al recupero di centri di aggregazione e i restanti 48 al restauro di statue, affreschi e apparati decorativi, immobili tutelati, ma anche antichi codici, mappe, organi e perfino una pellicola cinematografica. Il Bando si affianca agli altri due dedicati a Welfare e Istruzione, ed è un bando - spiega il presidente della Fondazione Friuli Carlo Morandini - che si pone in continuità con quello che è stato il bando del 2018. Ed evidenzia la distribuzione territoriale degli interventi realizzati lo scorso anno - da Latisana a Moggio Udinese, da Cividale a Polcenigo - e le diverse tipologie: Restaurare un organo in un paesino di montagna - continua - per quella comunità è il più grande intervento che si possa fare. I dati relativi ai 60 progetti finanziati nel 2018 parlano di contributi totali per 578.400 euro, per un costo totale dei progetti di cinque milioni 345mila 633 euro. Se poi si guarda al totale dei tre bandi, la somma erogata ammonta a un milione 572mila 300 euro, destinati a progetti del valore totale di otto milioni 220mila 52 euro.
IL PRESIDENTE
Si tratta dell'effetto leva economica - spiega ancora Morandini -: il contributo messo a disposizione è stato moltiplicato per oltre cinque volte, cinque volte e mezza per la precisione, perché ha avuto un forte richiamo sugli investitori. E poi c'è un effetto leva che è meno visibile, e che è la leva relazionale. Questa per noi è una sorta di comunità del restauro, che si mette al servizio del patrimonio sacro del nostro territorio. Ma il termine restauro è da intendere in realtà in senso ampio: abbiamo cercato di declinarlo in tutte le maniere possibili, purché l'effetto sia una generazione di valore. Il restauro architettonico abbiamo provato a declinarlo anche nella riqualificazione d stabili da destinare all'aggregazione giovanile. L'elenco degli interventi effettuati parte dal campanile di San Giorgio, in città, e prosegue con quelli nei borghi storici come Polcenigo e Poffabbro. Ma c'è anche spazio, fra i restauri, per quello della pellicola cinematografica La sentinella della patria. Soddisfatto per i risultati del bando e per la distribuzione degli interventi sul territorio anche Carlo Moretti, della Direzione regionale di Intesa Sanpaolo: Il supporto al territorio fa parte dei nostri valori. Cerchiamo di essere il più presenti possibile nel favorire lo sviluppo delle attività culturali, che riteniamo siano un elemento di ricchezza per la comunità. Dietro a tutti questi progetti avviati nel 2018 - sottolinea la soprintendente regionale Simonetta Bonomi -, oltre un nostro intenso impegno di verifica, c'è stato il grande lavoro dei restauratori, perché il restauro deve essere fatto da persone competenti. Questo lavoro capillare di sostegno è un lavoro che noi difficilmente riusciamo a fare, e dunque la Fondazione Friuli, assieme a Intesa Sanpaolo, ha svolto un compito di importanza straordinaria, in un Paese nel quale il mecenatismo è ancora lontano dall'avere un suo senso compiuto e un suo peso: se non ci fossero le fondazioni bancarie, sarebbe difficile attendersi questa attività dai privati, e infatti l'art bonus finora è stato poco usato. Concorda su questo l'assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli: Le richieste di contributo aumentano, ma i soldi sono sempre gli stessi. All'inizio di maggio faremo una giornata di studio dedicata a strumenti quali l'art bonus e il fundraising. Questa è una Regione che ha un potenziale altissimo, con un patrimonio culturale che non ha nulla da invidiare a Regioni più grandi, ma non lo raccontiamo.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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