Ottanta senzatetto già contattati «Ma i nuovi poveri si nascondono»

Sabato 20 Ottobre 2018
Ottanta senzatetto già contattati «Ma i nuovi poveri si nascondono»
POVERTÀ
UDINE Di giorno e di notte, fra case abbandonate, caserme dismesse, parcheggi desolati, scheletri di fabbriche e capannoni fatiscenti. L'équipe di contatto della Caritas di Udine, grazie al progetto di bassa soglia finanziato dall'Unione territoriale Friuli Centrale, dal 2010 percorre la città con operatori e volontari per agganciare, come si dice in gergo, le persone che hanno fatto, per mille motivi, della strada la loro casa.
Nei primi otto mesi di quest'anno, l'unità di strada della Caritas ha già contattato 81 persone, in maggioranza maschi (64), come spiega il referente dell'équipe Adriano Coco. Per la maggior parte si tratta di cittadini comunitari (33, di cui 21 uomini e 12 donne), seguiti a breve distanza dagli italiani (30, di cui 26 uomini e 4 donne). Gli extracomunitari contattati, invece, sono stati 18, 17 uomini e una sola donna. «Il nostro focus - spiega Coco - si concentra principalmente sulle persone senza fissa dimora, che spesso hanno alle spalle anni di vita di strada. I richiedenti asilo non entrano nei nostri conteggi, a meno che non ci siano problemi particolari per cui si procede ad una presa in carico, per esempio se li seguiamo per i documenti o per problemi di salute. Un modo per non sovrapporci ad altri interventi». Di solito, spiega, «facciamo due uscite di giorno, di solito il lunedì e il giovedì, e due di sera, di solito il martedì e il venerdì, ogni settimana. Poi, c'è tutto il lavoro di ufficio. La nostra è una piccola équipe con due lavoratori e un piccolo gruppo di 5-6 volontari: di norma usciamo in due, al massimo tre persone. Ci focalizziamo sulla relazione piuttosto che sulla distribuzione di beni di prima necessità».
DORMITORIO
L'altra notte, nel loro giro, gli operatori hanno scoperto 14 giacigli per passare la notte in rifugi di fortuna. «Gli inserimenti nei dormitori - prosegue Coco - sono stati 20, di cui 8 nella struttura per l'emergenza freddo e 12 al Fogolar di via Pracchiuso», che conta 23 posti in tutto, di cui 20 per uomini e 3 per le donne. Anche l'anno scorso la Caritas, per l'emergenza freddo, ha attivato un dormitorio ad hoc, che ha visto fino a «62 presenze in contemporanea», mentre l'anno prima il numero massimo si era fermato a una cinquantina. Quest'anno sarà rifatto il dormitorio? «Sull'accoglienza notturna per l'emergenza freddo stiamo iniziando ad organizzarci - risponde Paolo Zenarolla, vicedirettore Caritas -. Come ogni anno valuteremo le esigenze del territorio e cercheremo di condividere gli interventi con le istituzioni locali»
NUOVI POVERI
Nei suoi giri, l'équipe Caritas procede per gradi, per stabilire un rapporto di fiducia con i senzatetto. Non solo quelli storici, «che vivono in strada da anni, sono sganciati dai servizi sociali perché rifiutano l'assistenza e di solito non chiedono aiuto», ma anche i cosiddetti nuovi poveri, «che per la mancanza di lavoro non riescono più a reinserirsi. Sono i più difficili da scovare, perché spesso dormono in auto. Ne conosciamo almeno cinque o sei. In generale, i senzatetto si rifugiano nelle case e nelle fabbriche abbandonate, nelle caserme dismesse, nei parchi, in tenda nei boschetti. Lavoriamo molto su segnalazione, sia dei cittadini sia dei servizi»
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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