Omicidio suicidio, dissequestrata la stanza del delitto

Domenica 17 Giugno 2018
Omicidio suicidio, dissequestrata la stanza del delitto
LA TRAGEDIA
UDINE È stata dissequestrata nel tardo pomeriggio di venerdì la sala riunioni al secondo piano dell'elegante palazzo di via Rialto a Udine, sede dello studio notarile associato Andriola-Amodio in cui mercoledì mattina l'architetto Giuliano Cattaruzzi ha ucciso l'ex moglie Donatella Briosi e poi si è tolto la vita. I sigilli alla stanza erano stati apposti mercoledì mattina dalla Polizia di Stato subito dopo il drammatico episodio. Un atto di prassi in casi come questo. La Procura ne aveva comunque già preannunciato un rapido dissequestro. La dinamica dell'accaduto era apparsa infatti fin da subito piuttosto chiara. I due ex coniugi erano appena saliti nella stanza insieme ai loro legali, all'immobiliarista che aveva curato la transazione commerciale e agli acquirenti interessati a comprare l'abitazione di Tarcento, quando l'uomo ha aperto il fuoco, prima contro l'ex moglie e infine contro se stesso. Il notaio Andriola si era appena seduta al suo posto, in mezzo agli ex marito e moglie. Stava per dare inizio alla lettura del rogito che avrebbe dovuto sancire il passaggio di proprietà dell'immobile quando Cattaruzzi, che non si era ancora accomodato, si è portato alle spalle della moglie, ha estratto il revolver a tamburo calibro 38 che aveva nascosto sotto la giacca e ha esploso due colpi d'arma da fuoco prima alle spalle e poi alla nuca di Briosi. Infine ha fatto qualche passo indietro nella stanza e si è ucciso a sua volta con la pistola, una Armi Renato Gamba Gardone modello Trident a sei colpi, che si era fatto riconsegnare pochi giorni fa dall'amico a cui l'aveva ceduta l'anno scorso. Gliela aveva chiesta indietro al suo rientro in Italia spiegando di sentirsi poco sicuro da solo, in un'abitazione isolata. La sequenza dei fatti era stata già ricostruita compiutamente dalla Polizia di Stato che con la Squadra Mobile di Udine, diretta dal vice questore aggiunto Massimiliano Ortolan, coordina l'inchiesta sul caso, grazie alle testimonianze dei presenti e ai rilievi operati sulla scena dalla Polizia scientifica. Intanto domani verrà conferito al medico legale Carlo Moreschi l'incarico per svolgere l'autopsia sui due corpi che verrà effettuata alle 10 presso l'obitorio dell'ospedale civile di Udine. L'incarico è stato notificato anche ai familiari di Cattaruzzi, la moglie Emelia arrivata in Friuli dopo la tragedia e la figlia nata dal primo matrimonio dell'uomo che risiede in Emilia Romagna, e al fratello di Briosi, che vive in Abruzzo. Sono stati tutti informati della possibilità di nominare dei propri consulenti che partecipino all'autopsia. All'esito del primo responso dell'anatomopatologo, già nella serata di lunedì o martedì mattina, la Procura firmerà il nulla osta per la restituzione delle salme ai familiari. Si tratta, anche in questo caso, di atti dovuti in un'inchiesta aperta per l'ipotesi di omicidio premeditato seguito dal suicidio che potrebbe essere archiviata in breve tempo per morte del reo come già annunciato nei giorni scorsi dalla Procura.
Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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