Olivotto contrattacca: da Martines acredine inutile

Domenica 27 Maggio 2018
LA CONFERENZA
UDINE «Sono emozionata. A chi per la prima volta mi ha chiesto di fare l'assessore, ho risposto che avevo giurato a me stessa di non fare più politica. L'esperienza da sindaco di Grado mi ha lasciato l'amaro in bocca. Per un tempo lungo sono rimasta senza casa. Mi è stato chiesto di accettare e mi sembra veramente di essere ritornata a casa». Parole di Silvana Olivotto, assessore indicata in quota FdI, che ieri, mentre altri suoi colleghi, freschi di nomina, neppure hanno voluto rilasciare qualche battuta, in attesa dell'ufficialità di lunedì, ha tenuto una conferenza stampa con il gotha del partito, dall'onorevole Rizzetto («Non volevamo passare davanti a nessuno, ma solo dimostrare quanto felici siamo. Fontanini lo sapeva») al coordinatore cittadino Falcone (che resta tale, parola del segretario provinciale). E ha subito dimostrato di che pasta è fatta. Non è stata tenera con Vincenzo Martines, candidato del centrosinistra sconfitto da Fontanini, che in un lungo post ha fatto le pulci alla squadra del sindaco, dallo «spezzatino» sul commercio alla «sicurezza che finisce ad un leghista esterno alla giunta». Martines, per Olivotto, ha parlato di «una doppia nemesi», perché, ha scritto «fu la prima candidata a perdere col centrosinistra a Udine» e da sindaco di Grado sarebbe stata «cacciata dalla Lega». Per Olivotto «Martines dimostra un'inutile acredine. Fontanini allora prese le mie difese ed ebbe per me parole affettuose. Chi fu scomunicato, quando cadde la giunta, non sono certo io». E tira fuori di fronte ai cronisti un articolo dell'epoca che associa la «scomunica» di Fontanini a due ex assessori gradesi dimissionari. «Rizzetto dice che Udine è stata finalmente liberata ed è la parola giusta. Ma non solo da 15 anni. La sinistra aveva iniziato a mettere le mani sui gangli della società udinese già nel 95», dice Olivotto. Il lavoro da avvocato? In studio la affianca la figlia, «ho le spalle copertissime». Ha deleghe importanti come l'ambiente, il personale e i contenziosi. E prima di parlare vuole capire bene come stanno le cose. Mercatovecchio? «Prendo atto del ricorso, lo valuterò e poi magari potrò dire cosa ne penso. Sono stata chiamata due giorni fa...». Idem per il personale («Incontrerò i dipendenti e i sindacati e chiederò quali sono i problemi più critici») e per alcuni nodi ambientali, a partire dal caso amianto all'ex Bertoli. Di amianto parla invece Rizzetto, che, in linea generale, sottolinea come «se lo Stato non mette fondi importanti per riqualificare queste aree, i Comuni non possono farcela da soli. Il fondo va rimpinguato». Lui pensa ad «un piano di risanificazione dell'hinterland, dove ci sono anche discariche abusive».
Cdm
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