Novelli (Fi): «Atto Asuiud, un tempismo sospetto»

Martedì 17 Aprile 2018
LA POLEMICA
UDINE Da pochi giorni l'Azienda sanitaria universitaria integrata (Asuiud) di Udine ha pubblicato l'Atto aziendale, atteso da diversi mesi nella sua versione definitiva anche dagli stessi operatori. Rispetto al passato, quest'anno l'atto ha subìto un discreto ritardo a seguito dell'unificazione dell'ex Azienda ospedaliero universitaria e dell'ex Azienda sanitaria n4, un ritardo che non è sfuggito al deputato di Forza Italia Roberto Novelli, «dopo che tutte le altre Aziende Sanitarie si sono dotate da tempo dell'Atto aziendale, il Direttore dell'Asuiud afferma Novelli - dopo un percorso per l'approvazione rocambolesco, in piena campagna elettorale, ha adottato il più importante atto di autonomia gestionale dell'ospedale e del territorio che rischia di condizionare in negativo e per il futuro la sanità udinese».
Un tempismo sospetto per il deputato che parla di «spregiudicatezza e inopportunità politica, con una giunta regionale in scadenza e con rilevanti vizi procedurali presenti, in spregio delle più elementari regole di trasparenza e condivisione, nonché per il silenzio costantemente mantenuto sulle richieste avanzate anche da parte politica con interrogazioni e note».Novelli fa riferimento alla presentazione della prima proposta di Atto aziendale sottoposta all'esame dei pareri obbligatori del Collegio di direzione in pieno periodo di ferie estive a fine luglio dell'anno scorso, «con un testo assolutamente privo dei requisiti formali e sostanziali di un atto gestionale e successivamente sostituito con un nuovo testo oggetto della verifica di conformità da parte della Regione e presentato per una seconda volta per il parere solo all'Università di Udine e non più al Collegio di direzione che rappresenta le componenti ospedaliere-territoriali dell'Azienda». All'esponente di centrodestra l'approvazione dell'atto a ridosso delle elezioni regionali stona parecchio: «Può far pensare che la sua applicazione debba avvenire al più presto per timore che certe operazioni fra pochi giorni non saranno più consentite».
Li.Za.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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