Nel 2020 a Casa Cavazzini la prima super-mostra

Venerdì 14 Dicembre 2018
CONTO ALLA ROVESCIA
UDINE Nell'autunno del 2020, Udine avrà la sua mostra di livello internazionale. Il modello che l'amministrazione ha in mente è quello delle esposizioni di Treviso e Vicenza e, adesso, pare superabile anche il grande problema che aveva il capoluogo friulano: la mancanza di spazi adatti, cosa che ha costretto la giunta Fontanini a far slittare di un anno la mostra su cui già si stava lavorando per il 2019.
Con l'annuncio della Regione, che ha riconosciuto a Palazzo D'Aronco un milione per sistemare Casa Cavazzini, l'assessore ai Grandi eventi Maurizio Franz è ottimista: «Avevamo fatto diversi sopralluoghi (Marco Goldin, l'organizzatore delle grandi mostre delle città venete, è stato visto più volte in città, ndr), da cui è emerso che l'edificio ora non ha i requisiti adatti per questo tipo di mostre: c'è da fare una revisione e una progettazione degli impianti di climatizzazione, per garantire la temperatura idonea alle tele, a quelli di sicurezza e a quelli di illuminazione, anche per valorizzare i quadri. Senza la sistemazione, infatti, nessun museo ci presterebbe opere di grande valore».
Franz aveva annunciato che avrebbero chiesto i fondi alla Regione, e ora l'ente superiore li ha accontentati: «Con il vicesindaco Loris Michelini e l'assessore alla Cultura, Fabrizio Cigolot continua Franz -, lavoreremo alacremente per ospitare nell'autunno del 2020 una grande mostra internazionale, capace di far conoscere Udine e attirare centinaia di migliaia di visitatori».
E proprio oggi, il Comune farà un altro sopralluogo a Casa Cavazzini, per valutare qual è l'esatta entità dei fondi necessari a coprire gli interventi. «Noi ovviamente speriamo che un milione basti commenta l'assessore -, ma in caso non fossero sufficienti, siamo disposti a metterci anche risorse nostre: si tratta di un investimento che comunque durerà per anni».
«Abbiamo scelto di risistemare Casa Cavazzini continua Franz -, perché è il posto migliore per questo genere di esposizioni: sia perché è uno dei musei più importanti di Udine, sia per la sua collocazione, che funge anche da anello con la chiesa di San Francesco e i Musei Civici».
La storia di Casa Cavazzini ha attraversato oltre 30 anni di vita amministrativa udinese: appartenuta per secoli alla famiglia Colombatti, fu poi acquistata da Dante Cavazzini, che la fece ristrutturare dall'architetto Ermes Midena e, alla sua morte nel 1984, la lasciò al Comune per finalità culturali: l'idea di farne un museo risale all'inizio degli anni '90 (giunta Mussato); fu Gae Aulenti a curarne la progettazione. I lavori iniziarono nel 2004 e terminarono nel 2012, quando fu aperta al pubblico come Museo di Arte Moderna e Contemporanea.
Al.Pi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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