Nadia Orlando, gli amici chiedono giustizia al ministro

Lunedì 24 Settembre 2018
Nadia Orlando, gli amici chiedono giustizia al ministro
L'APPELLO
PRADAMANO «Siamo contenti e soddisfatti. Ci ha detto che si ricordava del nostro caso, di essere venuto a Vidulis e di non preoccuparci che nel pacchetto sicurezza si farà qualcosa. Questo da un po' di serenità anche per tutte le altre Nadia».
Giuseppe Melillo e un gruppo di concittadini di Nadia Orlando, la giovane di 21 anni uccisa la sera del 31 luglio 2017 dal fidanzato a pochi passi da casa, sul greto del Tagliamento a Vidulis di Dignano, erano arrivati intorno alle 19 al Parco Rubia di Pradamano dove era in corso la festa della Lega del Friuli Venezia Giulia.
Volevano incontrare il ministro degli Interni Matteo Salvini per ricordare il caso della giovane vita spezzata,«far sapere che noi ci siamo e ci batteremo per questa giustizia che non funzionaA. Lo hanno aspettato con in mano i cartelli con le grandi foto sorridenti della giovane, gli stessi cartelli con cui nei mesi scorsi avevano atteso l'esito del processo all'esterno del Tribunale di Udine e si erano presentati anche in alcune occasioni a Muzzana del Turgnano per manifestare in maniera silenziosa la contrarietà agli arresti domiciliari concessi al fidanzato della giovane
. Alla fine del comizio sono riusciti ad avvicinarlo e a scattare una foto insieme a lui, rincuorati dalle sue parole.
«Chiediamo al Governo che non si parli solo di migranti o flat tax ma anche che si parli di giustizia», aveva spiegato le ragioni della loro presenza Melillo che da tempo è impegnato insieme a un gruppo di concittadini per chiedere giustizia per Nadia. «Vogliamo ricordare Nadia e tutte le donne uccise come lei». All'inizio della serata a Pradamano era arrivato anche il nonno di Nadia, Giovanni Zuccolo, con in mano le foto dell'amata nipote. Nei mesi scorsi gli amici di Nadia avevano organizzato due raccolte firme, una di livello regionale e una di livello nazionale, contro la concessione degli arresti domiciliari al fidanzato della ragazza e per chiedere la riforma delle norme e la previsione della custodia cautelare in carcere in tutti i casi di gravi reati di violenza contro le donne.
Condannato in primo grado a 30 anni di reclusione, l'11 luglio scorso dal gup del tribunale di Udine Mariarosa Persico, l'ex fidanzato della giovane Francesco Mazzega è ai domiciliari nell'abitazione dei genitori a Muzzana del Turgnano in attesa del deposito delle motivazioni della sentenza. Domenica 30 settembre, gli amici di Nadia saranno presenti alla camminata organizzata dall'Andos di Udine a favore della ricerca scientifica senologica, che per questa edizione sarà dedicata a Silvia Gobbato e Nadia Orlando, due giovani la cui vita è stata spezzata troppo presto.
Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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