Municipi all'esame del Comunometro

Giovedì 22 Marzo 2018
LO STRUMENTO
UDINE Può un unico dato demografico esaurire la complessità di un territorio? La risposta dell'Anci Fvg è un netto no. E dal no, l'associazione dei Comuni è partita per sviluppare una sua proposta: il Comunometro, un raccoglitore di dati aggregati che tiene in considerazione il contesto in cui un Comune opera, la sua sostenibilità finanziaria e i suoi servizi, per valutarne l'adeguatezza. Presentato ieri, questo nuovo strumento sarà a disposizione delle amministrazioni locali e della Regione, nell'ottica di una rivisitazione della riforma degli enti territoriali: la legge 26 del 2014, infatti, prevedeva la soglia dei 10mila abitanti come unico requisito per definire l'adeguatezza organizzativa, senza la quale le funzioni fondamentali dei Comuni passerebbero in automatico all'Uti. «Attualmente ha spiegato il presidente Anci Fvg, Mario Pezzetta -, i Comuni hanno pochi strumenti per autovalutarsi: l'indicatore della popolazione non è sufficiente. Per questo abbiamo creato un sistema complesso di misurazione, che pesca da quei database e che poggia su tre punti: territorio, sostenibilità e gestione delle funzioni; i tre elementi pesano in maniera differente nella stesura della classifica: 50% il contesto, 20% il bilancio e 30% l'efficacia e l'efficienza. Ciascuna di queste dimensioni viene valutata secondo una serie di criteri».
GLI INDICATORI
Come ha spiegato Milena Grion (ComPa Fvg), gli indicatori scelti sono circa una settantina, tra cui il benessere equo e sostenibile, il fabbisogno di risorse, gli investimenti, la tempestività dei pagamenti, l'analisi demografica e quella socio-economica del territorio, l'efficienza e l'economicità. Assieme alla Regione, poi, saranno stabilite le soglie che definiscono l'effettiva idoneità di un Comune. «A livello nazionale non esiste uno strumento simile ha aggiunto Pezzetta -. Questi dati possono dilatare la capacità di amministrare dei Comuni perché restituiscono una mappa della loro adeguatezza: in caso di criticità, potranno scegliere se modificare il modello organizzativo o delegare funzioni a livello sovracomunale. Auspichiamo che verrà applicato dalla Regione quando, inevitabilmente, si riparlerà di riforma degli enti locali».
SU MISURA
«Questo strumento ha commentato Dorino Favot, nuovo vicepresidente Anci Fvg -, ci dà una fotografia della realtà variegata che abbiamo in Fvg, per intavolare relazioni corrette nell'ottica dell'assetto delle autonomie locali». «Occorre infatti costruire un abito su misura - ha detto Giuseppe Napoli, presidente Federsanità Anci Fvg -, adattabile a seconda delle realtà locali: un Comune di montagna ha caratteristiche diverse da uno in pianura». «La Regione ha colto la nostra proposta di fare, al momento della riforma, un lavoro più approfondito ha concluso il segretario regionale Anci, Alessandro Fabbro -: nella delibera della scorsa settimana, infatti, è stata inserita la possibilità di stabilire nuove soglie di adeguatezza in base a questo strumento. Entro il 30 aprile, i Comuni dovranno inviare alcuni dati di loro competenza, in particolare quelli sui servizi tecnici; poi con l'avvio della nuova legislatura, il Comunometro sarà operativo».
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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