Multe ai varchi ztl, il Comune valuta l'autotutela

Mercoledì 18 Luglio 2018
GIUNTA
UDINE I margini di manovra, per Palazzo D'Aronco, non sono molti, ma il Comune sta valutando tutte le ipotesi possibili per risolvere il caos del caso multe, compresa quella di ricorrere all'autotutela. Nella seduta di giunta di ieri, infatti, l'esecutivo Fontanini ha fatto anche il punto della situazione sulle migliaia di sanzioni arrivate a cittadini udinesi e non, per accessi illeciti registrati dai varchi elettronici della Ztl, che hanno fatto registrare situazioni al limite del surreale con residenti che si sono trovati a ricevere contravvenzioni per diverse migliaia di euro; molti di essi, infatti, non sapevano che in base alla zona di residenza, veniva stabilito un varco lecito di accesso: entrare dagli altri veniva registrato quindi come passaggio non autorizzato. Allo stesso modo, molti sono anche coloro che hanno chiesto il permesso lampo via telefono, ma hanno oltrepassato i valichi prima che la targa venisse immessa nel sistema (secondo l'assessore alla mobilità Loris Michelini, circa la metà delle irregolarità sono relative a questa fattispecie). Insomma, una pioggia di multe inaspettate che ha scatenato proteste dei cittadini e delle associazioni di consumatori, al punto che era stato lo stesso sindaco, Pietro Fontanini, a invitare chi lo ritenesse opportuno a ricorrere contro le sanzioni. «È una competenza dell'Uti (che ha ancora la competenza sulla Polizia locale, ndr) e della comandante dei vigili, ma noi, assieme agli uffici comunali, stiamo monitorando la situazione ha commentato il primo cittadino -, e cercando di trovare una soluzione. A breve incontrerò un comitato di cittadini che vuole fare una class action e dopo quella riunione vedremo cosa fare. Se qualcuno segnala dei vizi, e questi vengono certificati dalla Prefettura, il Comune chiederà l'autotutela per non incorrere in ulteriori sanzioni e questo significherebbe bloccare tutto».
«Le possibilità di agire per noi non sono tante ha spiegato Michelini -, l'unica cosa che possiamo fare è sospendere le telecamere, come abbiamo fatto (dal 1° agosto, ndr)». E prima di installarne di nuove, l'amministrazione metterà anche mano al regolamento di accesso alla Ztl per evitare che si ripeta una simile situazione: un regolamento probabilmente più restrittivo («Non è possibile avere 24 tipologie di permesso» ha detto il vicesindaco) che comporterà probabilmente una stretta anche sulle autorizzazioni temporanee via telefono. Nella seduta di ieri, la giunta ha approvato anche le modifiche allo Statuto della Fondazione Giovanni da Udine (che vedrà tre membri del cda in capo al Comune e due alla Regione, nonché un nuovo sistema di finanziamento) e il recesso dalla Rete Re.A.Dy. Come già fatto dalla Regione Fvg a fine maggio (e da Trieste nel 2017), infatti, il Comune uscirà dalla rete nazionale delle pubbliche amministrazioni delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, perché «non in linea con il programma», come ha spiegato l'assessore alle pari opportunità, Elisa Asia Battaglia.
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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