Morta a 16 anni, telecamere al setaccio

Sabato 6 Ottobre 2018
Morta a 16 anni, telecamere al setaccio
LA TRAGEDIA
UDINE Sarà affidato con ogni probabilità nella giornata di oggi al medico legale Lorenzo Desinan l'incarico per eseguire l'autopsia sul corpo della giovane studentessa di 16 anni, morta mercoledì pomeriggio nei bagni della stazione ferroviaria di Udine, per una sospetta overdose da eroina. L'esame autoptico sarà poi eseguito dall'anatomopatologo nelle forme garantite. I familiari della ragazza potranno, se lo vorranno, nominare un proprio consulente come persone offese.
È dall'autopsia, corredata dagli esami tossicologici, che la Procura di Udine che coordina le indagini condotte dalla Polizia attende le prime risposte su quanto accaduto mercoledì. La Squadra Mobile dovrà poi riascoltare l'amico che si trovava con la ragazza e che già quel drammatico pomeriggio, sotto shock e sconvolto, ha fornito agli investigatori una prima ricostruzione delle ultime ore trascorse insieme.
Nei prossimi giorni la Polizia dovrà ascoltare anche i familiari della ragazza. Al vaglio ci saranno anche le analisi delle telecamere di sorveglianza della zona per ricostruire, frame dopo frame, i minuti di quel pomeriggio per cercare di risalire a chi abbia ceduto la dose letale alla ragazza.
Risposte potrebbero arrivare agli inquirenti anche dalla memoria del telefonino della giovane e dal modesto quantitativo di sostanza stupefacente che è stato trovato nel bagno dove si trovavano i due ragazzini e che dovrà essere analizzato per cercare di individuare la provenienza dello stupefacente.
Nel frattempo resta grande lo sgomento per quella giovane vita spezzata troppo in fretta. La dirigente scolastica del liceo artistico Rossella Rizzato ha convocato per lunedì gli stati generali delle scuole per affrontare il problema. Mentre dal mondo cooperativo sale l'invito a far sì che il tema del «disagio giovanile non sia passeggero» ma venga affrontato con «risorse e attenzione costante».
«Si registra un cambiamento del profilo socioeconomico dei giovani che vengono avviati a percorsi personali di recupero o, nei casi più rilevanti, in comunità», evidenzia Flavio Sialino, presidente di Confcooperative Udine, che annovera 68 cooperative sociali, molte impegnate in progetti legati al disagio giovanile e alle dipendenze. «Venti anni fa il disagio era spesso frutto di situazioni di marginalità familiare, oggi invece l'italiano in comunità può anche avere un telefonino di ultima generazione, ma soffre di mancanza di affettività e relazioni e, di conseguenza, è più difficile per famiglia, scuola e operatori sociali riuscire a cogliere per tempo una situazione che richiederebbe un intervento». Accanto alla droga, Confcooperative richiama l'attenzione anche sui problemi legati a cibo, alcool e cyberbullismo.
Una segnalazione sull'attività di spaccio notata in città giovedì pomeriggio, anche dopo la morte della giovane, asseritamente avvenuta nella zona di via Roma e intorno al Castello, è stata effettuata ieri dall'ex dipendente della Polizia Romeo Tuliozzi, del comitato Cavarzerani. La segnalazione è stata indirizzata a Procura, Questura e Prefettura.
Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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