Mercatovecchio niente stop «Avanti tutta a gennaio»

Giovedì 23 Novembre 2017
LA STORIA INFINITA
UDINE Nella storia infinita del cantiere di Mercatovecchio, ostaggio di ricorsi e controricorsi, adesso l'amministrazione comunale suona la carica, (ri)annunciando l'avanti tutta con i lavori, con debutto previsto dopo le feste a gennaio. Almeno fino alla prossima puntata della saga che si combatte a colpi di carte bollate. E, stavolta, al Consiglio di Stato, oltre che al Tar.
Dopo la battuta d'arresto subita al Tar, i ricorrenti (l'associazione Amici di via Mercatovecchio e alcuni commercianti), assistiti dall'avvocato Luca De Pauli, infatti, hanno fatto appello al Consiglio di Stato impugnando l'ordinanza con cui il Tribunale amministrativo l'8 novembre ha respinto l'istanza cautelare, che accompagnava il loro ricorso fino ai terzi motivi aggiunti (c'è anche un quarto faldone) contro il progetto del Comune da 1,135 milioni di euro per il risanamento conservativo della strada. Ieri al Tar era in programma un'altra udienza, su un'altra richiesta di sospensiva (in abbinata ai quarti motivi aggiunti), ma i ricorrenti, aderendo alle indicazioni del Collegio, alla fine hanno rinunciato a questa istanza cautelare, come - in attesa della pubblicazione dell'ordinanza - conferma il presidente degli Amici di via Mercatovecchio Gianni Croatto. Il che significa, fuor di legal-burocratese, nessun nuovo stop (per ora) al cantiere. Quindi resta valida l'indicazione già data (gennaio 2018) dal Comune per l'avvio dei lavori.
«I ricorrenti hanno rinunciato alla sospensiva, quindi i lavori non sono bloccati dal Tar. Abbiamo chiesto di fissare la data per la definizione del contenzioso nel merito», fa sapere l'avvocato di Trieste Giuseppe Sbisà, che assisteva il Comune assieme a Giangiacomo Martinuzzi dell'Avvocatura comunale. Se l'assessore Alessandro Venanzi esulta di fronte alla notizia («Bene!»), il suo collega Pierenrico Scalettaris conferma che «i lavori partiranno come da programma a gennaio, dopo le feste». Ovviamente, resta l'incognita non solo del Consiglio di Stato, ma pure del Tar (per l'udienza di merito su tutta la partita). «Vedremo chi ha ragione davanti al Consiglio di Stato - commenta Croatto -. Non capisco perché non vogliano trovare un'altra soluzione. Non siamo dei ribelli, siamo dei negozianti che cercano solo di fare il meglio per il centro storico».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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