MANIAGO
Su come sia partita l'inchiesta c'è il massimo riserbo, ma di certo

Martedì 20 Febbraio 2018
MANIAGO
Su come sia partita l'inchiesta c'è il massimo riserbo, ma di certo c'è un dato oggettivo emerso nei primi atti dell'indagine: la diversità di trattamento che i bambini ricevevano nelle lezioni del mattino e del pomeriggio. Nella scuola italiana vige il massimo rispetto ed eventuali negligenze degli scolari venivano punite con note sul registro o compiti supplementari per casa; alle lezioni di arabo chi sgarrava veniva preso a vergate. Di fronte a queste regole così diverse, alcuni allievi si sarebbero confidati con le insegnanti, dando il via agli accertamenti da parte delle forze dell'ordine. La frase più ricorrente è stata la maestra del mattino è più buona. L'indagine di Maniago nel frattempo è diventata anche terreno fertile per la politica. Ieri è intervenuto Markus Maurmair, candidato per il Patto per l'autonomia Fvg alla Camera: «Di fronte a notizie come queste non si può rimanere inermi e pensare che tutto continui nella quotidiana routine che vede la contrapposizione tra i fautori dell'integrazione e di coloro che semplicemente vi si oppongono con un no all'immigrazione - è il suo commento -. Il primo pensiero è per i bambini sottoposti a forme di educazione inaccettabili e ai loro genitori, a conoscenza di ciò che stava accadendo, pronti a difendere i metodi della pseudo insegnante con affermazioni del tipo da noi si fa così. È proprio quest'ultima affermazione che dovrebbe farci riflettere perché, invece, da noi non si fa così. Punto e basta, si riparta da qui. Da noi ci sono le scuole pubbliche e anche quelle con una fede, ad esempio le cattoliche - ha aggiunto -. Tuttavia queste ultime si adeguano alle leggi di uno Stato laico e i metodi di insegnamento sono sanciti da leggi che vanno rispettate da tutti. Di fronte a genitori come questi che non hanno alcuna intenzione di integrarsi o meglio di far parte della nostra società, parole come mediazione culturale sono nel migliore dei casi inutili. A fronte di questo modo di pensare e il conseguente agire, che vorrebbe giustificare modelli formativi come quelli praticati a Maniago, bisogna dire con forza che questo non è accettabile e che chi vuole far parte della nostra società deve assimilare le sue regole. Non ci può essere integrazione senza assimilazione. Così non ci saranno più dubbi sul fatto che a Natale si fa il presepe nelle scuole e si espone il crocefisso. Così come le donne non vanno toccate nemmeno con un fiore, rinchiuse in una casa o accompagnate anche solo per fare la spesa, che i bambini per essere educati non possono essere picchiati o ammucchiati in una stanza di 14 metri quadrati», ha concluso.
L.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci