LINGUE
UDINE «I mezzi di comunicazione hanno fatto scomparire le lingue minoritarie e i dialetti. Dobbiamo opporci a questo declino e per questo il supporto della Regione ci sarà sempre, con la necessaria attenzione a spendere al meglio le risorse, senza tagliare nulla e senza dispersioni di denaro pubblico in mille rivoli». L'assessore regionale alle Autonomie locali e alla tutela delle lingue minoritarie. Pierpaolo Roberti ha di fatto delineato i principi della politica linguistica regionale della nuova maggioranza di Centrodestra intervenendo ieri a Udine all'apertura della Summer School organizzata per la prima volta dal Network delle minoranze d'Europa, su proposta dell'Arlef e con il patrocinio della Fondazione Coppieters di Bruxelles. «Italiano, friulano, tedesco, sloveno sono lingue che compongono il Friuli Venezia Giulia ha aggiunto l'assessore -, che è una regione speciale proprio per le diversità che racchiude» e per la Regione è quindi «essenziale» promuovere le diversità che «non riguardano solo la lingua, ma anche la storia, la cultura, le tradizioni dei popoli che abitano questa terra da molti anni». Già critico con le scelte di spesa operate dall'Agenzia, ieri Roberti ha ribadito il concetto della necessità di «spendere meglio» e per la difesa delle lingue minoritarie ha indicato il «ruolo fondamentale delle amministrazioni comunali, cui spetta la promozione della lingua». Ha anche evidenziato il compito dell'Assemblea della comunità linguistica friulana, rappresentata all'inaugurazione dal presidente Diego Navarria. L'assessore, non da ultimo, ha ricordato l'importanza dei legami con i corregionali all'estero, facendo riferimento in particolare ai «friulani che continuano a coltivare la lingua e le proprie tradizioni». La Summer School, proseguirà i suoi lavori fino a domani, con interventi di alcuni dei massimi esperti di lingue minoritarie provenienti da diversi atenei europei e la partecipazione di rappresentanti del Consiglio d'Europa.
A.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA UDINE «I mezzi di comunicazione hanno fatto scomparire le lingue minoritarie e i dialetti. Dobbiamo opporci a questo declino e per questo il supporto della Regione ci sarà sempre, con la necessaria attenzione a spendere al meglio le risorse, senza tagliare nulla e senza dispersioni di denaro pubblico in mille rivoli». L'assessore regionale alle Autonomie locali e alla tutela delle lingue minoritarie. Pierpaolo Roberti ha di fatto delineato i principi della politica linguistica regionale della nuova maggioranza di Centrodestra intervenendo ieri a Udine all'apertura della Summer School organizzata per la prima volta dal Network delle minoranze d'Europa, su proposta dell'Arlef e con il patrocinio della Fondazione Coppieters di Bruxelles. «Italiano, friulano, tedesco, sloveno sono lingue che compongono il Friuli Venezia Giulia ha aggiunto l'assessore -, che è una regione speciale proprio per le diversità che racchiude» e per la Regione è quindi «essenziale» promuovere le diversità che «non riguardano solo la lingua, ma anche la storia, la cultura, le tradizioni dei popoli che abitano questa terra da molti anni». Già critico con le scelte di spesa operate dall'Agenzia, ieri Roberti ha ribadito il concetto della necessità di «spendere meglio» e per la difesa delle lingue minoritarie ha indicato il «ruolo fondamentale delle amministrazioni comunali, cui spetta la promozione della lingua». Ha anche evidenziato il compito dell'Assemblea della comunità linguistica friulana, rappresentata all'inaugurazione dal presidente Diego Navarria. L'assessore, non da ultimo, ha ricordato l'importanza dei legami con i corregionali all'estero, facendo riferimento in particolare ai «friulani che continuano a coltivare la lingua e le proprie tradizioni». La Summer School, proseguirà i suoi lavori fino a domani, con interventi di alcuni dei massimi esperti di lingue minoritarie provenienti da diversi atenei europei e la partecipazione di rappresentanti del Consiglio d'Europa.
A.L.
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