LE NUOVE SFIDE
TRIESTE Il governatore del Fvg Massimiliano Fedriga vola a Roma

Giovedì 21 Giugno 2018
LE NUOVE SFIDE
TRIESTE Il governatore del Fvg Massimiliano Fedriga vola a Roma per battere il pugno sul tavolo in tema di sanità. La patata bollente è rappresentata dalla recente sentenza della Corte costituzionale in base alla quale anche le Regioni a statuto speciale devono concorrere al fabbisogno sanitario nazionale.
LA BATTAGLIA
La Regione non ci sta: «Abbiamo l'autonomia sulla sanità che ci paghiamo da soli commenta Fedriga a margine dell'assemblea ieri a Trieste dell'Euroregio senza confini - mi sembra una follia dire che dobbiamo dare dei soldi per il fondo sanitario nazionale».
Ieri pomeriggio, dunque, l'incontro con il ministro degli Affari regionali Erika Stefani a Roma: «L'accordo non è firmato chiarisce il governatore - e non siamo disponibili a far passare questo principio. La Regione Fvg deve tutelare le proprie prerogative». Secondo Fedriga, «La battaglia che dobbiamo fare è quella di dire che non possono continuare a tagliare risorse e compartecipazioni al Friuli Venezia Giulia».
Dunque ricorda: «Abbiamo 920 milioni di euro in meno all'anno, le competenze non si possono attuare senza le risorse necessarie: vogliamo far presente queste criticità e ci mettiamo a disposizione anche per avere nuove competenze. Penso alla scuola, alle Soprintendenze e alle Camere di commercio che la Regione possa gestire con le relative risorse».
CENSIMENTO ROM
Disco verde al censimento dei Rom annunciato dal ministro dell'Interno Matteo Salvini: «Non ci vedo nulla di straordinario. Il censimento viene fatto per qualsiasi cittadino del nostro Paese, ho visto una polemica veramente strumentale».
Secondo il governatore, «in un Paese sovrano non è possibile che ci siano delle aree che siano estranee al controllo e al rispetto delle norme e delle leggi». Dunque conclude: «Ci sono campi Rom con case abusive, costruzioni non in regola, minori che non vanno a scuola. È una questione di tutela». Ma Fedriga ribadisce anche la volontà di abolire la protezione umanitaria, «perché non esiste in nessun altro Paese europeo ed è molto discrezionale, viene data in modo molto soggettivo a persone che non scappano dalla guerra». E poi la necessità di un «asse europeo per chiedere che vengano ripristinate le regole, ciò vuol dire non permettere di superare i confini europei a chi non ne ha diritto».
A4 E MATURITÀ
Diversi i temi toccati a margine della riunione con Veneto e Carinzia: dalla terza corsia dell'A4 («cercheremo di chiudere il cantiere nel 2019, è l'unica via d'uscita») martoriata da gravi incidenti, agli esami di maturità: «In bocca al lupo, ricordo l'angoscia ma il problema è il giorno prima. Io ero terrorizzato, poi va avanti liscia». Il voto finale? «83/100, nella norma» scherza il governatore.
E.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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