Lacci burocratici Riccardi in aiuto alla Comunità Piergiorgio

Domenica 24 Febbraio 2019
SALUTE
UDINE «La Comunità Piergiorgio di Udine è una realtà irrinunciabile per le famiglie e la Regione farà tutto il possibile per salvaguardarne l'attività». Lo ha affermato il vicegovernatore Riccardo Riccardi che ieri ha visitato il centro. La struttura, accreditata al Servizio sanitario regionale sia per l'attività socio-assistenziale che per l'attività sanitaria, rischia di perdere la facoltà di svolgere alcune prestazioni per complicazioni burocratiche e normative. La realtà ospita in residenza venti disabili e garantisce un servizio diurno per una trentina di portatori di handicap, oltre ad offrire servizi ambulatoriali e riabilitativi a persone con disabilità fisiche. «Un modello di integrazione socio-sanitaria - lo ha definito Riccardi - a cui dovremmo guardare per la riorganizzazione di servizi essenziali alla disabilità. È interesse dei cittadini e quindi della Regione salvaguardare questa realtà, come altre realtà simili che hanno caratteristiche del tutto peculiari», ha affermato Riccardi, ribadendo ancora una volta che «per garantire nel tempo a tutti prestazioni socio sanitarie è dovere attingere a modelli come questo per attuare una rivoluzione culturale che renda sostenibile la spesa sanitaria e riconosca la grande ricchezza rappresentata dal mondo del privato-sociale». «Questa è una struttura con una storia esemplare che non ha bisogno di presentazioni - ha detto Riccardi -; il servizio che offre è innovativo, pone al centro la persona e la sua famiglia, mettendo in pratica un modello unico, anche con sperimentazioni coraggiose che negli anni hanno dimostrato la loro piena efficacia». «Abbiamo un arcipelago straordinario di realtà che reggono il sistema dell'integrazione socio-sanitaria, tema su cui il Friuli Venezia Giulia ha sempre svolto un ruolo di leadership a livello nazionale che non possiamo permetterci di scalfire». Oltre al centro di Udine, la Onlus gestisce anche una struttura a Caneva di Tolmezzo dove accoglie 20 disabili in residenza e una decina di persone in centro diurno.
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