La rivolta contro il commissario

Mercoledì 21 Marzo 2018
La rivolta contro il commissario
IL BOICOTTAGGIO
PORDENONE Siamo al primo atto concreto dell'applicazione del decreto ministeriale sull'unificazione delle Camere di commercio di Pordenone e Udine. L'arrivo, oggi nella sede di corso Vittorio Emanuele II, del commissario ad acta (la segretaria generale dell'ente camerale udinese Maria Lucia Pilutti) rappresenta di fatto l'avvio di quella che l'ente pordenonese e le categorie produttive continuano a considerare un'ingiusta annessione. È proprio per questo che l'ente presieduto da Giovanni Pavan e le associazioni imprenditoriali hanno deciso di non mollare e di opporsi politicamente alla visita commissariale.
CATEGORIE ASSENTI
E così quando la commissaria Pilutti - con in mano il decreto del ministro Calenda che le affida il compito di avviare l'iter di aggregazione in tempi piuttosto celeri - arriverà a Pordenone troverà soltanto una serie di sedie vuote. Le categorie produttive hanno infatti deciso di disertare l'incontro. Un fronte - che porta a un muro contro muro tra Pordenone e Udine - rotto soltanto dalla presenza tecnica del direttore dell'Ascom-Confcommercio. Mentre Unindustria, Confartigianato, Coldiretti e Confcoopertive boicotteranno la riunione. «Si tratta di una riunione tecnica - sottolinea il presidente Ascom, Alberto Marchiori che all'incontro pubblico di lunedì sera si è fatto rappresentare dalla presidente vicaria e da alcuni esponenti della giunta dell'associazione - perciò noi inviamo il nostro tecnico. Come già era accaduto nel novembre scorso alla prima riunione del commissario a Codroipo. Lo ribadisco: noi siamo, eccome, per il ricorso in sede giudiziaria. Vale forse la pena ricordare che il primo ricorso lo abbiamo promosso noi con maggiore convinzione rispetto ad altri. Ma è necessario tenere aperta la porta della strada tecnica dell'unificazione. Se, ovviamente speriamo non sia così, il Tar dovesse darci torto per la seconda volta cosa facciamo? Dovremmo pur avere una via di uscita, un piano B». Insomma, Marchiori si schiera compattamente con gli altri presidenti delle associazioni imprenditoriali, ma intende mantenere aperto il dialogo con Udine. «È meglio - sottolinea - farlo in modo trasparente. Senza magari fare finta di fare le barricate sapendo, che se va male con il ricorso, in qualche modo poi bisognerà comunque trattare».
INTRANSIGENTI
Non la pensano così Michelangelo Agrusti (Unindustria), Silvano Pascolo (Unione Artigiani), Cesare Bertoia (Coldiretti) e Luigi Piccoli (Confcooperative) che all'incontro di oggi non ci saranno e non manderanno alcun tecnico. «A giorni - spiega Silvano Pascolo - sarà pronto il secondo ricorso contro il provvedimento governativo che ha fatto carta straccia sia di una sentenza della Consulta che del parere della Regione e della volontà di un intero territorio. Se si è d'accordo su questo bisogna andare fino in fondo. Noi siamo contrari a quel provvedimento, ci appelliamo nelle sedi giudiziarie preposte ma ci opponiamo anche politicamente per manifestare la nostra contrarietà in tutti i modi possibili». Insomma, l'annuncio è quello di un muro contro muro.
L'ITER VA AVANTI
La protesta continua. Ma anche l'iter andrà avanti. La commissaria, infatti, dopo avere preso atto dell'assenza delle categorie proseguirà nel percorso con i dati a sua disposizione. L'incontro dovrebbe servire per informare sulle procedure di futura formazione e composizione del Consiglio camerale unificato cui si dovrebbe arrivare - c'è però da considerare il ricorso e gli eventuali esiti che bloccherebbero tutto - in autunno. Infine, dall'incontro di lunedì sera (dove è emerso chiaramente che la Regione non sarà della partita-ricorso) uscirà una sorta di documento unitario che sarà utilizzato politicamente anche nel corso della campagna elettorale per le regionali.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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