La rassegna delle Natività invade le vie di Poffabro

Domenica 9 Dicembre 2018
FRISANCO
Avvicinandosi a Poffabro per visitare l'ormai ventennale rassegna di presepi, si ha quasi la sensazione che il borgo stesso, abbarbicato su un pendio, sia un presepe a sua volta, una rappresentazione in legno, pietra e muschio di un tempo ormai perduto. In effetti, il villaggio si potrebbe considerare a pieno titolo un museo a cielo aperto: la sua forza magica sta nell'effetto incantatore delle pietre tagliate a vivo e dei balconi di legno. Elementi schietti e austeri, figli di un'epoca povera e che badava alla sostanza, ma che sono in grado di emanare una sensazione di intimità e raccoglimento nelle corti racchiuse su se stesse, o nelle lunghe schiere di abitazioni di pianta cinque-seicentesca.
Anche quest'anno, il gioiello della Valcolvera verrà popolato di rappresentazioni in miniatura della natività. La manifestazione, però, non è legata a un luogo specifico: invade ogni anfratto del paesino, punteggiandolo di asinelli e buoi nelle forme e nei materiali più disparati. Solitamente, i presepi che giungono a Poffabro sono un centinaio. Quest'anno l'allestimento è stato inaugurato ieri, e rimarrà visitabile fino al 7 gennaio 2019.
Sono pochissimi i luoghi che possono competere con Poffabro in quanto ad atmosfera natalizia, complice anche la posizione defilata del borgo, che condivide i propri segreti solo con chi si avventura attraverso la vallata. Gli abitanti che in inverno rimangono stabilmente a vivere qui sono appena una sessantina, e nemmeno i viaggiatori si precipitano a frotte: a Poffabro piace rimanere piccola e tranquilla, lontana dal turismo bulimico di chi non sa calarsi nel clima di un luogo.
Ciò non toglie che il flusso di visitatori non deluda mai, con picchi importanti proprio sotto le feste. I weekend di dicembre in Valcolvera sono scanditi da iniziative sociali - come la 6X1 di ieri, una marcia non competitiva ospitata a Frisanco e dedicata alla raccolta di fondi per la ricerca contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica -, celebrazioni delle festività, appuntamenti musicali e religiosi, che coinvolgeranno anche il monastero delle monache benedettine del Monastero di Santa Maria.
«Si può amare un paese, un luogo, quanto una persona, se magicamente persona o luogo entrano con te in sintonia. Per Poffabro andò così: dalla magia di questo luogo, dalla sua forza magica fui subito attratto e conquistato. Subito l'ho amato e non l'ho più dimenticato. Tanti sono i luoghi non meno belli. Poffabro è però una contrada speciale, così raccolta, compatta: un gregge di case, una accostata all'altra a reciproca protezione». Così Armando Pizzinato, grande maestro della pittura italiana del 900, descriveva Poffabro. E visitando il borgo in dicembre la sensazione descritta dall'artista si acuisce, come se volesse contrastare il gelo dell'inverno.
Enrico Padovan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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