LA POLEMICA
UDINE Renato Garibaldi, della comunità Bosco di Museis di Cercivento,

Mercoledì 19 Dicembre 2018
LA POLEMICA
UDINE Renato Garibaldi, della comunità Bosco di Museis di Cercivento, lo dice subito: la sua è «una provocazione». E fa delle premesse importanti: che «non è sbagliato salvare gli animali, anzi, sono anch'io un animalista» e che «non faccio polemiche né con il soccorso alpino né con i vigili del fuoco», che fanno il loro lavoro e intervengono dove è richiesto. Detto questo, però, il vulcanico erede dell'eroe dei due mondi, anima della comunità carnica che accoglie minori, non resiste a togliersi un macigno dalla scarpa, dopo aver visto «esaltare l'operazione di salvataggio di due cagnolini imprigionati in un dirupo. Meritevole soccorso e alquanto impegnativo - rileva Garibaldi - visto l'intervento di ben venti uomini, 2 elicotteri e un drone. Non riesco neppure ad immaginare quanto sia costato... Proprio per questo non ho potuto fare a meno di confrontare i due cani con i ragazzi stranieri mandati a sciare di fondo dal sottoscritto ai laghetti di Timau all'esorbitante costo di 28 euro ciascuno - ironizza - per tutto il corso. Per questo scialo di denaro pubblico, che in realtà era il mio, fino all'ultimo cent, sono stato messo alla gogna, hanno addirittura promosso una manifestazione di protesta in centro a Tolmezzo. Concludo quindi che valgono molto più due cani dei ragazzi se questi ultimi sono di colore o stranieri. Friuli terra senza memoria e senza più fede», conclude Garibaldi.
Il riferimento, è chiaro, è alla bufera polemica che si scatenò l'inverno scorso per i corsi di sci organizzati per «una decina di ragazzi, italiani e stranieri. 28 euro a testa per sei lezioni, pagati ad un'associazione sportiva del territorio di tasca mia, e ci fu una sollevazione popolare», ricorda lui. «Non voglio essere frainteso: non dico che sia sbagliato salvare gli animali e non faccio polemiche con i soccorritori. Ma dico solo che magari quelli che oggi applaudono il soccorso dei due cagnolini sono gli stessi che l'anno scorso si sollevarono contro i ragazzi di colore che sciavano a Timau. Due pesi e due misure». Anche se, tiene a ricordare Garibaldi, molti dei suoi ragazzi hanno storie terribili alle spalle.
Nessuna polemica, quindi, contro i soccorsi. E ci mancherebbe. Per parte loro, i vigili del fuoco, per bocca del funzionario Valmore Venturini, si limitano a rilevare che «i vigili del fuoco intervengono dove vengono chiamati». Il delegato del Soccorso alpino Sandro Miorini, invece, puntualizza che «il Soccorso alpino è stato creato più di sessant'anni fa esclusivamente per dare supporto a persone in difficoltà, soprattutto in montagna. Non si cita da nessuna parte il problema degli animali. Per statuto, non potremmo andare a recuperare animali. Ma, logicamente, non siamo insensibili al problema dei cani o degli altri animali in difficoltà, tanto che in quest'ultima occasione abbiamo dato supporto ai vigili del fuoco per soccorrere i cani, visto che ci trovavamo nelle vicinanze per un'esercitazione. In altre circostanze, invece, o diamo supporto ai vigili del fuoco che sono preposti alla salvaguardia, oltre che delle vite umane anche degli animali, o, più spesso, ci è capitato di andare a soccorrere padroni di cani in difficoltà che si trovavano con il loro quattrozampe e quindi abbiamo conseguentemente proceduto anche al recupero degli animali. Quest'anno, a memoria, sarà successo tre o quattro volte».
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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