LA GIUNTA
UDINE Confronto lungo ieri sera - notte per il tavolo politico di maggioranza

Mercoledì 16 Maggio 2018
LA GIUNTA
UDINE Confronto lungo ieri sera - notte per il tavolo politico di maggioranza che si è dato appuntamento a tarda ora per cercare di far incastrare perfettamente tutti i tasselli che dovranno comporre la nuova Giunta del Friuli Venezia Giulia, quella che il presidente Massimiliano Fedriga si è impegnato a presentare ufficialmente venerdì. Nelle ore che hanno preceduto il summit, i soggetti coinvolti erano taciturni. L'adrenalina dei grandi appuntamenti e l'incertezza degli esiti per ciascuno hanno imposto un'estrema cautela e prudenza. Alcuni nomi e posizioni, infatti, da giorni sembrano essere consolidati, altre tessere ancora ieri erano in cerca d'autore.
LA SANITÁ
Primo fra tutti a essere atteso è il nome dell'assessore che si prenderà in carico la Sanità, un affare che ormai va ben oltre i 2,5 miliardi e arriva al 60% del bilancio regionale. Un assessorato di peso non solo per questi aspetti, ma per l'enorme complessità che è racchiusa in un comparto profondamente trasformato dalla Giunta di Debora Serracchiani. Fedriga ha affermato sin dall'inizio del suo mandato di voler rimettere mano alla riforma, perché «la sanità non funziona e sta togliendo alle persone il diritto alla salute». Tuttavia, ha anche precisato che l'azione non sarà fulminea, poiché «dovremo mettere mano con la dovuta saggezza. Le cose non possono essere stravolte in un giorno». A lavorare sul tema, con sempre più probabilità, ci sarà Paolo Bordon, l'ex manager della sanità friulana Ass Bassa Friulana prima e Ass Pordenonese poi dal 2016 accasatosi in Trentino con un contratto appena rinnovato valido fino al 2021. Sembra, però, che ci sia una sua apertura a vagliare l'ipotesi di tornare in patria da direttore dell'assessorato o da vertice dell'Agenzia regionale della sanità, l'organismo preposto a programmare e gestire la complessa macchina. Bordon sarebbe però il tecnico. Manca il politico su cui ieri sera potrebbe essere stata trovata la quadra.
LE DONNE
Altro nodo su cui si è lavorato è quello della presenza femminile. La Lega dovrebbe essere rappresentata dalla consigliera Barbara Zilli, pronta a dimettersi dall'Aula per spirito di partito, ma le altre due posizioni femminili necessarie sono state in questi giorni oggetto di rimpallo tra una forza politica e l'altra. Ciascuna spera che sia un altro a provvedere poiché, nonostante le quote rosa, nel mazzo dei partiti ci sono più nomi al maschile che al femminile. Il risico si complica ancora di più perché questa necessità da soddisfare per legge si intreccia con il dovere politico e morale di rappresentare equamente il territorio. Anche questo aspetto non era ancora pienamente soddisfatto ieri sera quando si sono aperti i lavori del tavolo politico. L'area che si sentiva ancora debole era quella del Pordenonese, tanto che non a caso nei giorni scorsi da quelle parti era già partito un campanello d'allarme all'indirizzo della nuova maggioranza di governo. Gli ambienti vicini al presidente, però, hanno assicurato che la equa rappresentanza sarà uno degli aspetti che emergerà dal nuovo Esecutivo. Dopodomani si potrà verificarlo direttamente. Intanto si resta ai nomi noti che si sono fatti sin qui. Oltre a Zilli, Stefano Zannier, Graziano Pizzimenti per la Lega (e ne mancano due all'appello); Riccardo Riccardi, Roberto Ceraolo o Angela Brandi per Forza Italia; Sergio Bini e forse Alessia Rosolen l'ex apprezzato assessore al Lavoro della Giunta Tondo sin qui poco citato è tornato in auge nelle ultime ore per Progetto Fvg; Fabio Scoccimarro per Fratelli d'Italia. E c'è anche Attilio Vuga, dato in quota tecnico esterno d'area.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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