La Dormisch rinasce e punta al mercato friulano

Mercoledì 13 Dicembre 2017
La Dormisch rinasce e punta al mercato friulano
IL MARCHIO
UDINE L'aquila del Friuli arpiona due boccali di birra: la Dormisch rinasce e punta al mercato regionale sottolineando il legame storico con il territorio. Un legame richiamato dall'impronta grafica che ne riassume anche gli aspetti più sostanziali: la provenienza dell'orzo distico, 100% friulano, e il processo produttivo originale. Il progetto di rilancio è stato deciso dalla Peroni, proprietaria del marchio dal 1953, che nel 2017 ha acquistato 400 tonnellate di orzo da 50 aziende agricole friulane della rete Asprom per i primi 200 ettolitri di Dormisch; già per il 2018, però, saranno coinvolti 80 produttori per ottenere 1500 tonnellate di materia prima con l'obiettivo di arrivare a 4.000 ettolitri. Friulano l'orzo, friulano anche il mastro birraio, Raffaele Sbuelz, che ha iniziato la sua carriera proprio alla Dormisch di Udine e che ha deciso di recuperare il metodo produttivo originale a infusione. Non sarà in Friuli, invece, la produzione, che avrà luogo a Padova. La nuova birra, una lager chiara di puro malto da 5 gradi, sarà disponibile in bottiglie da 33 cl e in fusti da 30 litri. Il target di riferimento è il canale horeca del Fvg: bar, pub, ristoranti e pizzerie; attualmente sono circa una decina i punti vendita: «La Dormisch era qui e qui torna - ha detto ieri Federico Sannella, direttore relazioni esterne della Peroni -. È un prodotto di fascia medio alta e puntiamo a coerenti canali di vendita, pensiamo ad esempio ad osterie con cucina tipica. In un certo senso, ve la stiamo affidando, solo attraverso voi questo progetto può funzionare. L'ambizione, poi, è farla conoscere ovunque, ma sarà il mercato a darci le risposte». «È un'idea nata due anni fa; è stato come riscoprire un gioiello che si ha in casa e si era trascurato: abbiamo visto il valore immenso di questo marchio in termini di legame col territorio, identità, tradizione e storia. Vogliamo che la Dormisch torni a far parte dei ricordi e della vita del Friuli». «Oggi - ha detto l'assessore regionale Cristiano Shaurli -, si riapre un pezzo di storia e gli si dà nuove prospettive, grazie ad una realtà importante che punta sul territorio e alla capacità dei produttori friulani di fare rete per valorizzare un nostro prodotto» «Avete sfruttato la possibilità di rivendicare l'identità del territorio - ha detto l'assessore comunale Alessandro Venanzi -, altri (e il riferimento è alla Moretti, ndr) non l'hanno fatto. Questa è una grande opportunità per Udine».
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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