L'Università compie 40 anni De Toni rilancia il cantiere Friuli

Martedì 14 Novembre 2017
L'Università compie 40 anni De Toni rilancia il cantiere Friuli
LA CERIMONIA
UDINE Atteso, attesissimo, dopo la sua visita del 6 maggio 2016, per i 40 anni dal sisma, il Capo dello Stato è tornato ieri a Udine, per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'ateneo. «Con la sua partecipazione - gli ha detto il rettore Alberto Felice De Toni - oggi lei fa un secondo regalo al Friuli: quello di celebrare il frutto, forse più significativo, della sua ricostruzione: la nascita, 40 anni fa, dell'Universitàt dal Friûl». E in friulano, De Toni (che friulano non è), ha voluto salutare Mattarella («Mandi, President, benvignût in Friûl»), che è arrivato in Teatro intorno alle 10.40. Ad accompagnarlo, misure di sicurezza eccezionali. Ma, come ha potuto constatare a fine mattinata «con soddisfazione» il Questore Claudio Cracovia, «è andato tutto bene. La manifestazione è filata via liscia senza il benché minimo disagio. La città, praticamente, non se n'è accorta, com'era nelle nostre intenzioni».
CANTIERE FRIULI
In un Teatrone da tutto esaurito, De Toni ha raccontato l'ateneo e il suo sviluppo come «un'autentica Univercity». «Guardando indietro a 40 anni fa - quando il Friuli si stava rialzando dopo il terremoto - ci si potrebbe domandare: ma come hanno fatto i friulani a fare tutto questo? Ci risponderebbe Twain: Non sapevano che fosse impossibile, allora l'hanno fatto». Fra gli applausi, De Toni ha (ri)lanciato il progetto del Cantiere Friuli, che si articola in officine tematiche «incentrate su argomenti cruciali, che riguardano le istituzioni, l'economia, il territorio, la cultura e il sociale». «Un motore virtuoso», per «restituire al Friuli quanto l'università ha avuto dalla grande stagione della ricostruzione di cui è figlia», per «produrre idee, esperienze e progetti».
LAVORI
Oltre a ricordare i fiori all'occhiello dell'ultima annata (dai 4 nuovi corsi di laurea allo studio commissionato da Google per ridurre il consumo energetico e risparmiare 3 milioni di dollari l'anno per ogni data center, dall'uovo vegano al segugio digitale), De Toni ha tratteggiato pure i nuovi cantieri, stavolta fisici, a Udine. Lavori si annunciano nel 2018 per l'ex convento delle Ancelle della Carità per i laboratori del polo medico (il via a febbraio), l'ex sezione femminile del Renati (inizio 2018), l'ampliamento della biblioteca umanistica (primo semestre), ma pure la nuova biblioteca multimediale dei Rizzi (la conclusione annunciata a luglio). Inoltre, l'ex scuola Maria Bambina dovrebbe essere pronta «in primavera 2018». In estate dovrebbe scattare il restyling delle terrazze delle grandi aule del polo scientifico, per creare spazi di incontro per studenti e, magari, «cinema all'aperto». Senza contare il progetto Uniud Labs Village.
CAMBIAMENTO
De Toni ha voluto segnalare a Mattarella una delle indicazioni del manifesto del G7 University lanciato in occasione di Conoscenza in festa, per «inserire le università nei trattati della Comunità europea». Ma gli appelli di De Toni (che ha voluto anche sottolineare le tante alleanze strette con gli altri atenei, che hanno portato, per esempio, a Nordest, al progetto Industria 4.0) sono stati anche altri. L'auspicio di «un'Italia più coraggiosa nel varare un piano d'investimenti pubblici a favore del diritto allo studio e del sistema universitario». E un piano dell'Università digitale, «non più rinviabile», coordinato dalla Crui. Questo perché, ha ricordato il rettore fra gli applausi, «i costi dell'education andrebbero sempre comparati con i costi della non education, cioè con i costi dell'ignoranza». Il sistema universitario, però, ha aggiunto De Toni, non ha bisogno solo di fondi, ma anche «di fiducia, istituzionale e sociale». Perché possa essere davvero «il volano del cambiamento», serve il coraggio di cambiare.
Camilla De Mori
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