L'INCONTRO
UDINE Basta «schermaglie» tra politici, le persone «hanno

Venerdì 15 Dicembre 2017
L'INCONTRO UDINE Basta «schermaglie» tra politici, le persone «hanno
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UDINE Basta «schermaglie» tra politici, le persone «hanno bisogno di vedere che, al di là di qualsiasi schieramento, coloro che si candidano come amministratori hanno a cuore i gravi problemi che affliggono le famiglie e la società in questo scorcio della nostra storia». Ieri sera l'arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, è stato puntuale nell'offrire «due illuminanti indicazioni» ai politici e amministratori friulani che ha incontrato a Udine in vista del Natale. Prendendo a riferimento il versetto del Vangelo di Matteo laddove si racconta di Gesù che prova compassione per le folle, «perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore», l'arcivescovo ha messo in evidenza «certi segnali» che indicano «sia diffusa una qualche delusione nei confronti dei pastori perché sono venuti meno alle attese di chi li ha eletti». Il riferimento chiaro è alla ormai importante disaffezione al voto, secondo il vescovo «una delle principali questioni che devono essere affrontate nella prossima campagna elettorale, chiedendosi come rianimare il desiderio di partecipazione attiva dei cittadini alla vita democratica». Da qui le indicazioni. La gente «è stanca di assistere a schermaglie tra pastori e gruppi di pastori» e «c'è un dialogo che va riscostruito. Le persone e le nostre piccole comunità hanno bisogno di sentirsi ascoltate». E questa è «un'attenzione che deve tornare nello stile di governo a tutti i livelli». Davanti a diversi amministratori (presenti tra gli altri Pietro Fontanini, Furio Honsell, Gianluigi Gigli e Mario Pezzetta) nonostante diversi esponenti della giunta e del consiglio regionale fossero impegnati a Trieste nella discussione della finanziaria, l'Arcivescovo ha indicato inoltre almeno altri due fronti cui dedicare particolare attenzione: la famiglia «fonte di speranza» e i giovani «il nostro futuro» -, arrivando su questo punto a condividere la prospettiva di una competenza primaria della Regione sulla scuola. «Se nel prossimo futuro l'organizzazione scolastica sarà maggiormente decentrata verso le amministrazioni regionali ha infatti sostenuto -, ci potrebbe essere l'opportunità per progettare una buona scuola sul nostro territorio». Quanto alla famiglia, «è obbligatorio nominare la grave crisi demografica» che, ha sostenuto, «ha raggiunto dimensioni di una sciagura, peggiore del terremoto». Perciò, «pensando all'appuntamento elettorale», ha detto, «la questione della denatalità rappresenta la prima e principale emergenza». Il suo pensiero è andato anche ad «altri temi che meritano attenzione», dallo sviluppo economico e occupazionale alle riforme strutturali di sanità ed enti locali, all'immigrazione. Tuttavia, ha concluso, l'accento posto sul dialogo da ritrovare tra persone e loro amministratori, sulla famiglia e i giovani è perché «possono diventare forti segni di speranza se saranno presi sul serio da chi avrà responsabilità politiche e amministrative».
Antonella Lanfrit
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