L'ANALISI DEL VOTO
UDINE Cussignacco, via Bariglaria, Sant Osvaldo, Udine est:

Mercoledì 16 Maggio 2018
L'ANALISI DEL VOTO
UDINE Cussignacco, via Bariglaria, Sant Osvaldo, Udine est: le periferie hanno punito duramente il centrosinistra perché, se in molte sezioni la differenza è stata di pochi voti, in alcune aree, il distacco è stato notevole: nella contea, ad esempio, così come a Godia-Beivars i voti a favore di Pietro Fontanini sono stati nettamente superiori e nel centrosinistra c'è un certo malcontento per i candidati di zona.
Secondo le analisi di entrambi gli schieramenti, il motivo è uno solo: il contatto con la gente, tanto che i vincitori progettano di creare punti di riferimento amministrativi e politici nei quartieri. Se su Udine Est (tutta la zona di via Cividale) ha pesato notevolmente la presenza della Caserma Cavarzerani e dei migranti, da altre parti cosa ha influenzato il voto? «Credo che fondamentalmente la ragione sia da ricercare nel fatto che le periferie sono state trascurate commenta Paolo Pizzocaro di Autonomia Responsabile , e la gente si aspetta che da persone nuove i problemi di sicurezza, in senso lato, dalla viabilità ai marciapiedi, vengano risolti. Questo è un voto che rispecchia il malcontento relativo alle periferie esterne: Godia, Cussignacco, via Bariglaria hanno manifestato questo disappunto, dando il voto a Fontanini e sperando che questa nuova amministrazione dia risposte alle esigenze. In via Bariglaria, come a Sant'Osvaldo, c'è il problema della viabilità; a Cussignacco, c'è anche la sofferenza per i nuovi grandi supermercati di viale Palmanova, che hanno messo in difficoltà le piccole attività del posto, che secondo me sono invece il faro della comunità e vanno valorizzate. I delegati di quartiere della giunta Honsell che dovevano monitorate le situazioni non hanno esercitato appieno la loro funzione e le periferie non sono state una priorità. È necessario ascoltare davvero la gente, non solo farne uno slogan».
Ed è questo che, per il futuro, annuncia Pizzocaro: «Per noi le priorità sono la sicurezza, per quanto riguarda strade, marciapiedi, illuminazione e accessibilità per i disabili; dare supporto alle famiglie e favorire la partecipazione. È necessario reintrodurre le circoscrizioni, non in forma elettiva, ma con la presenza di personale amministrativo e di quella dei politici, per raccogliere le esigenze dei quartieri». Della stessa idea, Loris Michelini (Identità Civica), storico consigliere espressione proprio di Cussignacco: «Su Udine Est abbiamo lavorato parecchio, facendo quasi casa per casa. I residenti ci dicevano che non sapevano a chi rivolgersi per i problemi della scuola o per il degrado delle aree verdi. Anche a Sant'Osvaldo mi hanno segnalato di essersi sentiti abbandonati. I delegati di quartiere non sempre hanno lavorato bene e non c'erano punti di riferimento per i cittadini, la giunta non si faceva mai vedere nelle varie zone: la gente non può andare sempre in centro per prendere appuntamento con un assessore, né può aspettare tre mesi per una risposta. Questo è stato il loro grande errore: i quartieri sono stati trascurati in tutto, ma soprattutto nella partecipazione». Per Michelini, la soluzione sarebbe nei Comitati di quartiere: «Nel nostro programma c'è l'istituzione in tutti i quartieri di uno spazio dove però ci sia una persona che si possa interfacciare con i cittadini. Sarebbe da introdurre nello Statuto comunale l'istituzione dei Comitati di quartiere guidati da un presidente nominato, non eletto, che diventi un punto di riferimento per gli abitanti e che segua le problematiche della zona. Qualche riunione ogni tanto, non serve a nulla».
Secondo l'ex assessore Alessandro Venanzi, uno che la campagna elettorale tra la gente la sa fare, viste le tante preferenza che si è conquistato, è necessario ripartire dal dialogo con le persone: «Questa è un'occasione per capire con lucidità gli errori fatti e ripartire dal contatto con la gente, ridiscendere tra i bisogni dei cittadini, che qualcuno evidentemente non ha compreso. Poi sicuramente c'è stata la scia nazionale, che comunque su Fontanini non è stata così potente, come su Fedriga. Non dobbiamo gettare al vento il lavoro fatto, ma prendere coscienza degli sbagli. In queste elezioni, si è visto che le persone hanno fatto la differenza, basta vedere le preferenze. Il radicamento personale non è bastato, serve quello di area, post ideologica: la città si aspetta di avere amministratori capaci. Ed è necessario rafforzare la presenza territoriale, in particolare su alcuni quartieri».
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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